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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GUCCI Patrizia (Reggiani) Vignola (Modena) 2 dicembre 1948. Vedova di Maurizio Gucci, per il cui omicidio fu arrestata insieme a quattro complici il 31 gennaio 1997 ed infine condannata a 26 anni • La mattina del 27 marzo 1995, appena entrato nell’ingresso del palazzo al numero 20 di via Palestro dove aveva il suo ufficio, Gucci fu colpito da quattro colpi di pistola: il primo lo raggiunse alla spalla sinistra, il secondo al braccio destro, il terzo al gluteo destro, il quarto, sparato dal killer quando Maurizio era già a terra, lo colpì alla tempia sinistra, trapassandogli il cranio

GUCCI Patrizia (Reggiani) Vignola (Modena) 2 dicembre 1948. Vedova di Maurizio Gucci, per il cui omicidio fu arrestata insieme a quattro complici il 31 gennaio 1997 ed infine condannata a 26 anni • La mattina del 27 marzo 1995, appena entrato nell’ingresso del palazzo al numero 20 di via Palestro dove aveva il suo ufficio, Gucci fu colpito da quattro colpi di pistola: il primo lo raggiunse alla spalla sinistra, il secondo al braccio destro, il terzo al gluteo destro, il quarto, sparato dal killer quando Maurizio era già a terra, lo colpì alla tempia sinistra, trapassandogli il cranio. Uscendo l’assassino sparò anche al portiere. Alle 11 di mattina dello stesso giorno le eredi di Maurizio Gucci presentarono una richiesta di sequestro. L’ufficiale giudiziario mise i sigilli alla casa dove Maurizio viveva con la compagna Paola e il figlio di lei. «Tre processi e tre sentenze hanno detto che Patrizia Reggiani, come si chiamava da ragazza e come è tornata a chiamarsi da vedova, è colpevole. Fu lei, dicono le sentenze, a sprofondare insieme alla sua cartomante di fiducia in quel vortice di odio, di desideri di rivalsa, di interessi materiali culminato nell’arruolamento di un killer venuto dal sud. Donna piccola e dallo sguardo sfuggente non si è mai dichiarata colpevole. I postumi di una operazione al cervello le sono valsi le attenuanti che le hanno evitato l’ergastolo» (Luca Fazzo) • Secondo la perizia psichiatrica è «a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell’attenzione, è egocentrica e si serve degli altri per raggiungere i propri scopi, è costantemente assorbita da fantasie di successo illimitato, di potere, di fascino, di bellezza, di amore ideale; ha la sensazione che tutto le sia dovuto»: «Questo è il terreno mentale sul quale, secondo i medici, si sarebbero abbattute le cinque insopportabili “ferite narcisistiche”. La prima quando Maurizio Gucci l’abbandona nell’85; la seconda quando l’ex marito sceglie la nuova compagna, Paola Franchi; la terza quando Patrizia si ammala e lui non la va a trovare, anzi “festeggia a champagne con l’amica”; la quarta quando le case di St. Moritz vengono riarredate (“le case” spiega Patrizia ai periti in carcere “facevano parte di me. Chi le toccava era un uomo morto”). La quinta ferita, infine, quando Maurizio Gucci decide di vendere l’azienda di famiglia senza consultarla. “è allora” scrivono i periti “che le sensazioni di Patrizia escono dalla logica comune”. E nasce l’idea di punire chi l’ha ferita: la donna comincia a chiedere a tutti di trovarle un killer; si affida a una strana amica, la sensitiva Auriemma» (Maurizio Tortorella) • Due figlie, Allegra e Alessandra.