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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GUARINO

Giuseppe Napoli 15 novembre 1922. Avvocato. Ministro delle Finanze nel Fanfani VI
(1987), dell’Industria nell’Amato I (1992-1993), deputato dc nella X legislatura (1987-1992) • Superlegale in Diritto amministrativo, superconsulente, ex superprofessore,
decine di volte consigliere di società pubbliche. «Non è figlio d’arte. Il nonno ha una conceria a Solofra, nell’avellinese. Suo padre la trasferisce a Napoli. A 11 anni resta orfano. Fa tutto
in fretta. Si laurea ed entra in Università. Il primo incarico è a Sassari. Il suo primo assistente è Francesco Cossiga. In accademia cambia cinque volte sede e tre volte materia.
Con lui studiano, fra gli altri, Luigi Berlinguer, Cesare Salvi e Pellegrino
Capaldo. Il suo studio diventa grandissimo e lo rende ricco» (Sergio Bocconi)
• Fin dal gennaio 2006 (audizione in Senato) propone una riduzione del debito
pubblico mediante la creazione di una Debiti spa nella quale mettere beni
italiani per 465 miliardi, vendere sul mercato le azioni di questa Debiti,
ridurre a un migliaio di miliardi il debito pubblico (il 75% del pil), pagare
quindi una ventina di miliardi di meno sugli interessi, adoperare le nuove
risorse per avviare lo sviluppo. Molto apprezzata da Morando, a questa
soluzione ha alluso, senza però farla esplicitamente propria, anche Veltroni, alla vigilia delle primarie che
lo avrebbero eletto segretario del Pd (ottobre 2007). Nel marzo 2008 Guarino è tornato sull’argomento con un articolo per il Manifesto: «La parte del debito pubblico superiore al 60% (quota che secondo le regole di
Maastricht non dovrebbe essere superata) comporta per l’Italia un esborso per interessi di circa 30 miliardi di euro l’anno; metà della somma va all’estero e senza questa spesa vi sarebbero ogni anno circa 30 miliardi da
destinare all’economia. Inversamente, fino a quando il peso degli interessi sulla quota del
debito che supera il 60% non verrà azzerata, mancheranno risorse per qualsiasi cosa, si litigherà per aver qualcosa di più, ma resteranno tutti con un pugno di mosche». Sul velore del patrimonio italiano vedi anche TREMONTI Giulio
• «Di una cosa posso dirmi orgoglioso: fu Francesco De Martino a definirmi “ottimo, ma troppo indipendente”» • Ultimi libri: I soldi della guerra (Mondadori, 2003), L’uomo-istituzione (Laterza, 2005), Eurosistema. Analisi e prospettive (Giuffrè, 2006), Ratificare Lisbona? (Passigli, 2008).