Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GRECO Emio (Eupremio) Brindisi 6 novembre 1965. Ballerino. Coreografo. Ex contadino. «L’armonia mi fa orrore, ballo fra due estremi» • Tra gli spettacoli: Fra cervello e movimento, Extra Dry, Bianco, Rosso, Anima separata, Hell
GRECO Emio (Eupremio) Brindisi 6 novembre 1965. Ballerino. Coreografo. Ex contadino. «L’armonia mi fa orrore, ballo fra due estremi» • Tra gli spettacoli: Fra cervello e movimento, Extra Dry, Bianco, Rosso, Anima separata, Hell. «La figura più innovativa ed eccentrica nel panorama della danza contemporanea» (Paolo Cervone), «considerato un numero uno in Francia e in Inghilterra. Andò all’estero perché nessuno, negli anni Ottanta, gli ha dato un’occasione di lavoro: ora in Olanda il suo piccolo gruppo è sovvenzionato dalla città di Amsterdam che offre contratti per quattro anni in cambio di numerose produzioni e di un’alta qualità di lavoro» (Mario Pasi) • «Piccolo uomo calvo, ossuto e possente» (Leonetta Bentivoglio), «colpisce prima di tutto come performer. Si alza il sipario e lui, solo in scena, afferra l’attenzione dello spettatore e non la molla più. Il suo è un corpo “visionario” (come egli stesso spiega) che riflette impulsi e emozioni. Ma Emio Greco è anche un coreografo e un teorico della danza. Insieme a Pieter C. Scholten, il suo drammaturgo, ha elaborato una teoria di movimento definita “Extremalism”, termine che coniuga estremismo e minimalismo. Molto colto e molto dotto, sembra un tipo noioso. Niente di più sbagliato. I suoi spettacoli raccolgono grande pubblico» (Sergio Trombetta) • «Dalla Puglia giunsi diciannovenne a Cannes, dove presi qualche lezione di balletto. Ero cresciuto in una masseria. Non avevo visto niente, ero privo di senso critico. Poi a Parigi passai un’audizione con Jan Fabre, con cui ho lavorato per qualche anno. Ma dal 1995 ho preso la mia strada». Determinante l’incontro con il regista olandese Pieter C. Scholten.