Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GRAMELLINI
Massimo Torino 2 ottobre 1960. Giornalista. Vicedirettore e editorialista della Stampa
(cura tra l’altro la rubrica “Buongiorno”). «Primo giornale? Il Corriere dello Sport. Il mio primo caposervizio, Enzo D’Orsi. Appena mi vide disse: “Non ti pagheremo niente, non hai nessuna possibilità di essere assunto e comunque sappi che fare il giornalista è un lavoro di merda. Accetti?”» • «Ero bravissimo in italiano. E solo in italiano. La maestra si chiamava Olga,
come le donne della steppa. Era ipercomunista. Ci spiegava che gli americani
erano cattivi perché uccidevano in Vietnam. Ma mio padre era filo-americano e mi diceva il
contrario. Sono cresciuto in un clima bipartisan» • «A 18 anni il mio mito non era Che Guevara, ma Montanelli. Avevo in casa un suo
vecchio libro, Lettere a Longanesi, raccolta di tutti gli articoli scritti negli anni Cinquanta. Io leggevo uno di
questi articoli, poi chiudevo il libro e provavo a riscriverlo. Con esiti
disastrosi» • Dopo il Corriere dello Sport, Il Giorno: «Il capo dello sport era Franco Grigoletti, un ex cestista alto due metri,
stalinista pazzesco, personaggio meraviglioso. Fu lui che mi offrì il primo contratto regolare. Mi sono divertito tantissimo. Ho fatto esperienza
e ho perso quasi tutti i capelli. Mi facevano fare il turno di notte anche per
sette giorni di seguito. Poi andai alla Stampa. Nella redazione romana. All’inizio ancora sport, poi attualità, politica, televisione. Era l’epoca del mielismo. Io ero l’esperto del dice-dice. Il trucco era crearsi un giro di dichiaratori fissi»
• Scrive quasi ogni giorno sulla Stampa un breve corsivo intitolato “Buongiorno”: «Da anni mi ritrovo nella condizione del ragionier Fantozzi, la cui consorte era
a tal punto invaghita del panettiere Abatantuono da riempire ogni armadio e
ripostiglio di casa con pani d’ogni tipo. A casa nostra l’equivalente delle baguettes fantozziane sono i ritagli dei “Buongiorno” di Massimo Gramellini: foglietti accumulati e appiccicati un po’ dappertutto, conservati nei portafogli, ospitati nei libri a segnare una pagina
importante. Ogni tanto a sera se ne danno pubbliche letture. Gli exploit più memorabili vengono commentati come le punizioni di Del Piero (chiedo scusa all’autore, noto talebano torinista) o i sorpassi di Valentino Rossi all’ultima curva» (Ernesto Ferrero)
• Libri: Ci salveranno gli ingenui (Longanesi), raccolta dei suoi “Buongiorno”. Da ultimo Cuori allo Specchio (Longanesi, 2008) sull’esperienza dell’omonima rubrica di posta del cuore che Gramellini cura dal 1998 prima sul
settimanale Specchio e adesso, ogni domenica, sulla stessa Stampa: «è stato come affrontare una lunga seduta di psicoterapia insieme ai miei nuovi
amici di carta» • è stato sposato con Maria Laura Rodotà.