Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GOTTI TEDESCHI
Ettore Pontenure (Piacenza) 3 marzo 1945. Economista. «La famiglia meriterebbe un Nobel per l’Economia». Cattolico di orientamento liberale, amico del cardinale Giovanni Battista Re, è in ottimi rapporti con l’Opus Dei. «Uomo di punta della finanza bianca» (Ignazio Ingrao) • Esordi alla Sema di Parigi, già docente di Finanza all’Università Cattolica di Milano e di Etica economica alla Statale di Torino, fondatore e
rappresentante della filiale italiana del gruppo Banco Santander (primo
istituto di credito in Spagna, secondo in Europa), presidente della Santander
Consumer Bank (seconda banca di credito al consumo in Italia), consigliere d’amministrazione della Cassa depositi e prestiti, «è soprattutto l’ambasciatore nel nostro Paese del potentissimo Emilio Botín, erede di quell’Emilio Botín y López che nel 1857 aprì un piccolo sportello con 13 impiegati nel capoluogo della Cantabria. L’hanno ribattezzato Ettore il Cattolicissimo, un complimento per un uomo d’affari che a Natale è solito regalare una plaquette fatta stampare per gli amici intimi, numerata a
mano da 1 a 300, con meditazioni religiose distillate da lui e dalla moglie
Francesca»
• «La sveglia di Gotti Tedeschi squilla alle 5. Alle 5.40 il banchiere è già al volante della sua Bmw X3. Da Piacenza, dove abita, si reca a Milano. “Arrivo in ufficio intorno alle 6.30. A quell’ora non c’è ovviamente nessuno ad aprirmi, per cui mi è capitato di far scattare l’allarme”. Legge i quotidiani per un’ora e mezzo. Verso le 8 saluta e se ne va. Lo aspetta il momento più importante della giornata: la messa. Dove? “A San Babila. Finita la celebrazione torno in ufficio, ovviamente”. Quante ore lavora al giorno? “Minimo 10. Ma se non trovassi il tempo per andare a messa ogni mattina mi
sentirei uno squilibrato. Tutte le persone che lavorano con me lo sanno. Da una
vita scelgo gli alberghi in funzione della chiesa più vicina. A Londra, per esempio, scendo allo Sheraton Park Towers perché lì accanto, proprio di fronte ai grandi magazzini Harrods, c’è la chiesa di San Filippo Neri, dove si celebrano messe ogni mezz’ora, alcune anche in latino”» (Stefano Lorenzetto)
• «Essere ricco non è un demerito, essere povero non è un merito. Il ricco Epulone non finì all’inferno per colpa dei soldi, ma per aver lasciato al povero Lazzaro solo le
briciole che cadevano dalla sua mensa imbandita. Cristo ha avuto bisogno dei
ricchi: dalle donne benestanti che lo mantenevano a Zaccheo, che rinunciò alla metà dei suoi beni, fino all’apostolo Matteo, che era un gabelliere» • Era molto legato a Gianmario Roveraro (il manager sequestrato e ucciso nel
luglio 2006, vedi BOTTERI Filippo) • Due libri-intervista Denaro e paradiso. L’economia globale e il mondo cattolico (con Rino Cammilleri, Piemme, 2004) e Spiriti animali. La concorrenza giusta (con Alberto Mingardi, Università Bocconi, 2007). Editorialista dell’Osservatore Romano • Cinque figli (tutti parlano almeno tre lingue, alcuni quattro come il padre).