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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GORI Giorgio Bergamo 24 marzo 1960. Manager tv. Fondatore (2001) della società di produzione televisiva Magnolia (nel 2006 un giro d’affari di quasi 64 milioni d’euro)

GORI Giorgio Bergamo 24 marzo 1960. Manager tv. Fondatore (2001) della società di produzione televisiva Magnolia (nel 2006 un giro d’affari di quasi 64 milioni d’euro). Nel 2007 la cessione del 53% del gruppo a De Agostini (Gori ha mantenuto il 25% e l’incarico di amministratore delegato). Tra i suoi grandi successi il Grande fratello, L’isola dei famosi, Markette, X Factor. «Il mestiere di Rai e Mediaset è quello di vender pubblico agli inserzionisti» • Dal 1977 collaboratore di radio e televisioni locali, laureato in Architettura, nell’84 entrò a Retequattro. Dal 1989 direttore del palinsesto delle reti Fininvest, dal 1991 direttore di Canale 5, sei anni dopo passò alla direzione di Italia1, nel 1999 di nuovo a Canale 5. «Uno come Giorgio Gori me lo porterei proprio a letto» (Fiorello) • «Feltri è uomo di un’antipatia assoluta. Il nostro primo incontro risale al 1978, quando ero un ragazzo impegnato e facevo degli editoriali di denuncia a Radio Bergamo, dove c’era anche lui. Feltri mi disse di piantarla: “Chi se ne frega della mafia. Elenca piuttosto la lista delle farmacie aperte”. Nell’83 ci siamo incontrati di nuovo a Bergamo oggi, il giornale che lui dirigeva. Andò peggio: mi licenziò, raccontandomi un sacco di balle e che il cuore gli sanguinava nel perdermi. Ma io lo ringrazio perché mi costrinse a cercare altro. E qui entra in gioco Pellicioli. Lorenzo e io ci conosciamo dai tempi delle assemblee studentesche, quando eravamo dei piccoli leader politici. Cacciato da Feltri, cominciai a tampinare Pellicioli che era direttore generale di Rete4. Non gli diedi tregua fino a quando, esausto, mi offrì il posto di assistente del capo del palinsesto della sua rete. Era Carlo Freccero, un uomo stravagante, affascinante, che amava lavorare di notte. Ma è stata la fortuna a darmi la vera spinta. Quando nell’agosto dell’84 Silvio Berlusconi compra Rete4, io sono di nuovo a spasso, e tutto il mio lavoro finisce in uno scatolone. Inspiegabilmente Roberto Giovalli, allora responsabile dei tre palinsesti Fininvest, ci infila le mani e trova la mia relazione su un telefilm. A sorpresa arriva il contratto» • «Con Berlusconi non abbiamo mai avuto un rapporto intenso, affettuoso come quello che lo legava a Freccero e a Giovalli, che passava intere serate ad Arcore a parlare di vestiti e fidanzate. Berlusconi tende a creare rapporti filiali. Ma io un papà ce l’ho già. In realtà, il grande freddo nasce quando lui scende in campo. Non è stato facile perché in azienda c’era una sorta di chiamata alle armi. Per fortuna ero spalleggiato da gente più forte di me: Enrico Mentana, Maurizio Costanzo. Io volevo lavorare in un’azienda che fosse un patrimonio del paese, e non si collocasse né a destra, né a sinistra» • A 25 anni si sposa in seconde nozze con Cristina Parodi, tre figli. Nel 2004 la stampa specializzata spettegolò a lungo su una sua storia con Simona Ventura. Nell’autobiografia Crederci sempre, arrendersi mai (Mondadori, 2008), la showgirl ha ammesso che a farla «uscire dal buio è stato Gori, una passione cerebrale più che fisica» («cerebrale al 70 per cento», confidò in un’intervista a Candida Morvillo di A) • Lui e la moglie amano molto «il vino e la cultura del vino: il nostro sogno è di avere, un giorno, una grande tenuta dove produrre il nostro» • Soprannominato “smiling cobra” (con la sua dolce faccia da bambino dice sempre quello che pensa).