Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GIURATO
Luca Roma 23 dicembre 1939. Giornalista tv. Rai. Nel settembre 2008, dopo sette
anni, ha lasciato la conduzione di Unomattina: «Me ne sono andato perché fisicamente non ce la facevo più. Sono anni che mi sveglio alle 5 e mezza di mattina. Ora ho un sogno: condurre
una striscia quotidiana di otto minuti, prima o dopo il tg della mezzanotte, per mettere a fuoco due notizie di attualità. Mi piacerebbe chiamarla La striscia di Luca, e vorrei al mio fianco una giovane di colore». Ex vicedirettore del Tg1, ex direttore del Gr1, si fece un nome come
conduttore della rassegna stampa notturna di Raiuno, A tutta stampa (decisivi gli occhiali, bizzarri e coloratissimi). Nel 1993 condusse Domenica In, poi Unomattina. «Ha un suo zoccolo duro di fan che gli perdonano gaffe e strafalcioni (veri o
finti?). “La gente ci segue perché facciamo buon giornalismo senza essere pedanti, senza voler esibire a tutti i
costi un bagaglio di conoscenze, come fanno molti colleghi...”» (Maria Volpe) • «Ho avuto il coraggio di dire no a un secondo anno di Domenica In per non prendere una via nettamente diversa da quella del giornalismo
professionale di altissimo livello. La parte ludica è sempre stata molto forte nella mia vita privata. Sono un esuberante, mi piace
scherzare. Ma nella professione non era mai venuta fuori, da quando ho
cominciato cronista a Paese Sera e consumavo le scarpe dalle cinque di mattina
per inseguire delitti» • Le sue papere sono ormai nella storia della televisione italiana: tutti
ricordano quando prese in braccio Mara Venier e cadde rompendole una gamba o
quando tentò di stringere la mano a un ospite cieco e senza il braccio destro. I suoi
strafalcioni sono entrati nella leggenda, tanto da costituire un’intera rubrica di Striscia la notizia (Ci avrei Giurato) e da essere raccolti in una puntata speciale della
trasmissione di Antonio Ricci (“Luca Giurato Show”) • «Mio padre era diplomatico. Avendo servito fedelmente lo Stato durante il regime,
finita la guerra è stato mandato nelle sedi più emarginate. Porto Alegre in Brasile, Rosario in Argentina. Lo vedevamo per le
feste». Il fratello Flavio (Roma, 1951) è cantautore. Mario Luzzatto Fegiz: «Vive facendo il regista a Raisat. Tra il 1978 e l’84, tre dischi significativi per la storia della canzone italiana. Erano i tempi
di Mr. Fantasy. Poi un silenzio di quasi venti anni, interrotto da sporadiche apparizioni dal
vivo e da un libro a lui dedicato, Il Tuffatore, del 2004. Intorno a lui un’aura da artista di culto. Introvabile nei negozi il suo nome ha continuato a
diffondersi via Internet, con Mp3 e lo scambio di materiale». Il fratello Blasco (Roma 7 giugno 1941) è direttore della fotografia, tra i suoi film Il camorrista, Nuovo cinema Paradiso, Stanno tutti bene, Una pura formalità, tutti di Giuseppe Tornatore • è sposato con la collega Daniela Vergara. Ha un figlio dal primo matrimonio:
Furio • «Non si può non voler bene a Luca Giurato, lo zio di tutti noi, il Forrest Gump del
giornalismo italiano. Sono anni che si sveglia presto la mattina, che Striscia la notizia lo massacra, che i comici gli rifanno il verso. Eppure lui non s’ arrabbia, continua con i suoi svarioni e i suoi maglioni improbabili. Forte però di una professionalità che gli arriva da lontano» (Maria Volpe). [ber]