Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GIUGNI
Gino (Luigi) Genova 1 agosto 1927. Giurista. Padre dello Statuto dei lavoratori (1970). «La ricerca del consenso non può essere la ricerca dell’unanimità, perché a un certo punto, se il consenso non si sblocca, occorre dimostrare di saper
comunque governare» • Famiglia borghese, laurea in Giurisprudenza con una tesi sul diritto di
sciopero, borsa Fullbright che gli permise di studiare negli Stati Uniti,
quindi l’assunzione all’Ufficio studi dell’Eni di Mattei, la libera docenza e gli incarichi accademici (Nanterre, Parigi,
Los Angeles, Buenos Aires) • Il 3 maggio 1983 fu ferito a Roma dalle Brigate Rosse: «Aveva da poco tempo accettato di collaborare con il ministro del Lavoro sul
problema delle relazioni industriali: mentre rientrava nel suo studio, si sentì chiamare da due giovani, un ragazzo e una ragazza, in sella a un motorino. Lei
aveva in mano un revolver, con cui sparò sette colpi. Ricoverato e operato al Policlinico di Roma, ricevette le visite
di Bettino Craxi, di Sandro Pertini, di Ottaviano Del Turco, di Luigi Spaventa.
Pertini gli disse che era l’ultimo colpo di coda delle Br. Si sbagliava perché l’attentato a Giugni inaugurava la linea dei terroristi di colpire i giuslavoristi
o chi più in generale si occupava di riforme del lavoro, da Ezio Tarantelli a Marco Biagi» (Alberto Papuzzi)
• Eletto al Senato nel 1983, 1987, 1992, fu ministro del Lavoro e della sicurezza
sociale nel governo Ciampi (1993-1994), nel 1994 fu eletto alla Camera • Tra i suoi libri La lunga marcia della concertazione (Il Mulino, 2003), in cui, elencando peraltro anche i numerosi errori del
sindacato, accusò il governo Berlusconi di averla resa impraticabile. Da ultimo, La memoria di un riformista (Il Mulino 2007).