Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GIOVANARDI
Carlo Modena 15 gennaio 1950. Politico. Di se stesso: «Cattolico quarantottino, cresciuto nel mito di Scelba e della resistenza
anticomunista». Eletto alla Camera nel 1992 (Dc), 1994 (Ccd), 1996 (Polo delle libertà), 2001 (Biancofiore), 2006 (Udc), al Senato nel 2008 (Cdl). Della sua rottura
con Casini alle politiche 2008: «Gli abbiamo succhiato mezzo partito. Ottocentomila voti». Ministro per i Rapporti con il Parlamento nel Berlusconi II e III (2001-2006).
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio (Famiglia, droga, servizio
civile) nel Berlusconi IV. «C’è un’ideologia da abbattere. Dicono che vogliamo una rivoluzione conservatrice? Non
credo. Ma se pensare il matrimonio come l’unione tra uomo e donna significa essere conservatore, allora io sono
conservatore. Se difendere duemila anni di tradizione cattolica per cui la vita
è un valore in sé, anche la vita dei talassemici, degli handicappati, dei deficienti mentali, dei
down, e anzi queste vite fragili e delicate sono le più preziose e care a Dio e ai loro genitori, se difendere tutto questo dal ritorno
della rupe Tarpea, del positivismo di un secolo fa, dell’eugenetica nazista significa essere conservatori, allora io sono conservatore»
• «Gran lavoratore, è come quei mediani di spinta di una volta: un giocatore di quantità, alla Benetti, carico di agonismo e anche disponibile alle entrate rudi. Di
carattere gioviale, con i giornalisti intrattiene ottimi rapporti» (Antonello Caporale) • «Interpreto la politica con spirito di servizio e mi sento come quel soldato che
in guerra crede nella vittoria fino alla morte» • «Arrivò a paragonare i martiri cristiani dei primi secoli ai democristiani colpiti
dalle inchieste di Mani pulite» (Gian Antonio Stella) • Appassionato collezionista di francobolli, nella XIV legislatura (2001-2006)
organizzò due mostre filateliche a Montecitorio • Sposato con Anna Maria, insegnante di Letteratura inglese, tre figli.