Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GIOVALLI
Roberto Torino 3 aprile 1957. Manager tv. «In Italia vige il manuale Cencelli dei produttori» • Attualmente a riposo. «Io non mi sono dimesso solo dalla Tv. Mi sono dimesso dalla vita. Leggo, vedo
film, passeggio, ascolto musica, viaggio, passo ore a guardare il mare. Non ho
mogli così non devo litigare con nessuno». «Enfant prodige della tv commerciale (a 28 anni era direttore dei palinsesti
delle reti Mediaset, allora Fininvest), sette anni fa (2001 ndr) ha buttato alle ortiche carriera, potere e soldi e si è messo in pensione. Certo, di quelle super lusso: tre mesi ai Caraibi, quattro a
Formentera, puntatine in Svizzera e in Italia» (Laura Rio) • Nel mondo della tv privata dal 1977, con Berlusconi dall’83, direttore di Canale 5, poi di Italiauno, poi di tutte e tre le reti insieme,
poi dei palinsesti, nel 1990 passò a Telepiù: «Ci resta quattro anni, da direttore dei programmi e poi da vicedirettore
generale. Poi un brusco addio, regolato da un contratto che prevede soprattutto
due cose, una liquidazione miliardaria e la promessa di non concedersi alla
concorrenza. Lui accetta, finge di essere arrabbiato, parla di avvocati e di
cause da intentare, ma in fondo è un gioco: dopo pochi giorni è già in giro per il mondo, occupazione che lo impegna nei successivi cinque anni (“Nel 97 ho preso 120 aerei”)» (Antonio Dipollina). Il rientro nel 99 di nuovo a Mediaset (Italiauno). Nel
2000 gli offrono la poltrona da direttore della nascente La7: «Un’esperienza bellissima finita subito con la vendita di Telecom. Da La7 presi
sette miliardi: me li faccio bastare, non ho grandi esigenze, non ho famiglia,
mantengo solo le mie case».
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