Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GIORGI

Nada Pontassieve (Firenze) 25 gennaio 1927. A lei, giovinetta, si ispirò Cassola per La ragazza di Bube (romanzo di straordinario successo che vinse il premio Strega del 1960 e da cui
Luigi Comencini trasse un film con Claudia Cardinale): «Tutti conoscevano Nada Giorgi, ragazzina, della Val di Sieve che si era
innamorata del partigiano Renato Ciandri, finito in carcere per l’omicidio di un carabiniere e di suo figlio durante una festa finita male al
santuario della Madonna del Sasso a Pontassieve. Renato - nella Resistenza si
chiamava “Baffo” e non “Bube” - era un comunista. Ed era anche ingenuo. Scappò per paura. Sperava in un’amnistia o in una vittoria delle sinistre nelle elezioni epocali del ’48. Invece lo arrestarono a Parigi e lo condannarono a dieci anni. Nada Giorgi -
come la protagonista del romanzo - ha aspettato il suo amore. L’ha sposato in prigione ad Alessandria. Negli anni Nada Giorgi ha lottato per
scrollarsi di dosso il personaggio letterario. E soprattutto per ristabilire la
verità. Il suo Renato, dice, non ha ucciso. Quando il film di Comencini uscì nel ’63 le offrirono dei soldi per accettare la versione integrale. Lei e il marito
erano poveri in canna ma li rifiutarono. Non volevano che Renato apparisse come
un assassino. Riuscirono a bloccare la prima a un cinema di Firenze, ottenendo
ragione da un giovane giudice, Antonino Caponnetto. Poi la verità del romanzo riprese il sopravvento. E mezza Italia ha letto la storia di
Cassola, senza chiedersi troppo dove stesse la verità» (Bruno Ventavoli).