Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GIANNELLI
Emilio Siena 25 febbraio 1936. Vignettista. Dal 1991 disegna sulla prima pagina del
Corriere della Sera. «È il lavoro più difficile del Corriere, 365 giorni all’anno, un mestiere più difficile del mio» (il direttore Paolo Mieli) • «Quando disegno, non parto mai dal mio rancore verso qualcuno. Chi fa satira deve
sempre ironizzare sui fatti e su ciò che le persone rappresentano all’interno dei fatti stessi. Prendere di mira qualcuno, estraniandolo da un
contesto, non ha alcun senso» • Non si definisce «un artista anche se ama citare i “veri artisti” che lo hanno ispirato: da Grosz a Daumier, da Steinberg a Maccari» (Stefano Bucci) • Tra i suoi fan ci sarebbe papa Benedetto XVI • «Fin da bambino mi sono sempre divertito a fare i disegni e soprattutto le
caricature. Ma l’inizio di una vera e propria attività di satira politica risale solo alla fine degli anni Settanta, con il Satyricon
di Repubblica, questo paginone inventato credo principalmente da Giorgio
Forattini, in cui si raccoglievano le vignette di tutti i satirici dilettanti d’Italia» • Nel 91 conobbe Ugo Stille, allora direttore del Corriere. «Quando mi ha proposto la prima pagina, non ho potuto dire di no: mai, prima di
allora, il Corriere aveva messo una vignetta in prima pagina». «“Ogni vignetta È sempre legata all’articolo a fianco del quale viene pubblicata. Non È mai separata da un testo. E si deve collegare in qualche modo al titolo e al
testo dell’articolo di fondo, di spalla, a seconda di quale argomento si sceglie. Molte
volte il contenuto dell’articolo di fondo non È di argomento tale da meritare una vignetta, perché ci sono eventi sui quali È difficile pronunciarsi con un commento satirico. Allora si sceglie un altro
articolo. Ma in genere, la vignetta va su quello di fondo. Io devo aspettare
che il giornale decida l’impaginazione e a quale argomento dare la prevalenza, in modo da lasciare poi lo
spazio per la vignetta”. Quando una vignetta può dirsi riuscita? “Quando qualcuno si lamenta”» (Alessandro Bottelli)
• «“Prendo un foglio formato A4 e comincio a schizzare con un lapis. Poi passo la
china e, quando asciuga, cancello il lapis. Quindi invio per fax, sempre entro
le 21.30, massimo le 22.00. In redazione ricevono, riducono e pubblicano”». C’È qualcuno a cui mostra la vignetta prima di faxarla? “No, nessuno... Beh, qualche volta mia moglie Laura. Che mi chiede sempre a che
ora penso di finire, così lei si regola per la cena. E quando abbiamo un invito fuori, giustamente,
pretende una risposta il più possibile precisa”.
Qualche personaggio che ha preso di mira l’ha mai chiamata? “Vivo a Siena, e mi tengo abbastanza defilato. Una delle cose più insolite che mi sono capitate È una lettera che ricevetti da Renato Schifani. Qualche giorno prima l’avevo disegnato con il riporto. Lui mi scrisse che da tempo si era tagliato i
capelli. Ma siccome io mi divertivo a farlo con il riporto, da allora non l’ho più disegnato...» (Diletta Grella) • Contrada del Drago. Tifosissimo del Siena. Appassionato di basket: «Ho giocato anche nella Mens Sana. Ruolo? Guardia». Un figlio. Fernando, avvocato. Una nipotina, Corinna. [Lauretta Colonnelli]