Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GELMINI

Mariastella (detta anche Maristella) Leno (Brescia) 1 luglio 1973. Politico. Avvocato
(esame di abilitazione a Reggio Calabria). Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Eletta alla Camera nel 2006 con Forza Italia (dal maggio 2005
coordinatore per la Lombardia), nel 2008 col PdL. «Iscriversi a FI, quando tutti dicevano che era un partito di plastica, era un
atto coraggioso e trasgressivo. Mi ricordo ancora mia madre che si preoccupava
da morire». Era il 1994 e la Gelmini si dedicava al partito due giorni alla settimana
(costituzione di verifica dei primi club, che nascevano in quel momento). Si fece tutta la gavetta: «Ho fondato il club nella mia Desenzano, ho scarpinato a cercarmi gli elettori
che mi hanno portato al Consiglio comunale, poi alla Provincia, poi alla
Regione, la più votata nel mio collegio». Nel frattempo l’incontro con Berlusconi, a presentarli fu Giacomo Tiraboschi, giardiniere ufficiale di Arcore (ma anche produttore
della trasmissione Mediaset
Melaverde). «Favorevole alla caccia, molto cattolica, bambina all’oratorio e ragazza alla scuola dei preti, con un papà sindaco dc nel bresciano. Lombarda come la Brambilla, ma più diverse non potrebbero essere. A San Babila, quando Berlusconi annunciava sul
predellino il nuovo partito, la immortalavano i fotografi: rapiti dalla rossa,
non potevano evitare di inquadrare anche lei, la mora proprio accanto al
Cavaliere. E Marcello Dell’Utri, a Lucia Annunziata che gli chiedeva a
In ½ ora i nomi del futuro di Forza Italia non ha avuto dubbi: “Mariastella Gelmini”» (Francesca Schianchi) • Nel 2000 fu sfiduciata da presidente del Consiglio comunale di Desenzano del
Garda per inoperosità • Dopo aver confermato la linea di rigore del suo predecessore Fioroni
relativamente al recupero crediti (i bocciati ai cosiddetti “esami di riparazione” di settembre 2008 aumentarono del 12 per cento), ha concluso una lunga campagna
mediatica contro l’organizzazione scolastica in essere con un decreto legge in cui nelle scuole
elementari e medie si reintroduce il voto numerico (da 1 a 10) e, nei licei e
negli Istituti tecnici, si stabilisce che il voto di condotta torni a far
media, fino a produrre la bocciatura - qualunque sia il profitto - quando sia
5; e con un disegno di legge in cui si prevede l’insegnamento dell’Educazione civica, del Codice della strada e dell’ambiente (la materia si chiama “Educazione alla Costituzione e alla cittadinanza”), un limite alla ristampa dei manuali, la facoltà per i singoli istituti di adottare una divisa scolastica (il grembiule che
dovrebbe rendere tutti uguali e porre un freno alla mania delle griffes), il
ritorno al maestro unico nelle elementari, provvedimento che imporrebbe un
taglio di circa centomila insegnanti, nella linea di risparmio perseguita da
Tremonti. Appena insediata, la Gelmini aveva presentato un piano per il taglio
di 148 mila posti (riduzione di un quinto per il personale non docente, del 13,5% per gli insegnanti). Alcuni professori, per protesta, si presentarono in classe, il primo giorno di
scuola del 2008, col lutto al braccio. In genere però questi cambiamenti hanno riscosso - in base ai sondaggi - un ampio favore tra
la popolazione
• Ha sostenuto, basandosi sulle classifiche Ocse, che gli insegnanti del Sud sono
meno preparati di quelli del Nord e che avrebbero quindi bisogno di corsi di
formazione appositi. Vari studi hanno poi ipotizzato che molti insegnanti del
Sud peggiorino il livello medio delle classi loro affidate perché concedono più facilmente degli insegnanti settentrionali voti alti e promozioni • Ha denunciato il fatto che il 97% della spesa scolastica se ne vada in stipendi • Bossi ha sostenuto che ci sono troppi insegnanti meridionali al Nord e ha poi
varie volte attaccato il ministro. Nel luglio 2008 , preoccupato per la perdita di voti che il taglio degli insegnanti avrebbe
comportato, ha detto: «Purtroppo mettono a fare i ministri gente che non ha mai fatto l’insegnante». Lei ha ribattuto: «Non mi risulta che Bossi sia un costituzionalista insigne». Il capo della Lega ha criticato anche l’introduzione del maestro unico: «Se i maestri sono tre, è più facile che ce ne sia almeno uno bravo»
• «La neoministra dell’Istruzione ha lo sguardo della supplente che ti frega, rivelandosi poi più tosta della prof che era chiamata a sostituire (nella fattispecie Letizia
Moratti)» (Massimo Gramellini, Mattia Feltri) • «Da ragazza del lago (Maggiore) qual è, si difende con la serena forza dell’acqua che non si vede ma poi ti sommerge» (Marianna Rizzini) • Il fratello Giuseppe, vent’anni più vecchio, è vicesindaco a Milzano (lo stesso Comune dove fu sindaco il padre). La sorella
Cinzia è, come la madre, maestra elementare. è anche sindacalista Cgil • Ha avuto una storia col deputato Giuseppe Romele. Nel settembre 2008 vista
assieme all’imprenditore bergamasco Giorgio Patelli • Fan di Vasco Rossi. [bcu]