Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GASPARRI
Maurizio Roma 18 luglio 1956. Politico. Nel 2008 eletto al Senato col PdL (capogruppo). «Sono rigorosamente di destra, legge e ordine, ma del fascismo non me ne importa
niente. Quando ero sottosegretario all’Interno un questore mi regalò un ritratto di Mussolini. Io gli dissi: “Che ci faccio?”» • Già eletto alla Camera nel 1992 (Msi), 1994, 1996, 2001, 2006 (An), sottosegretario
all’Interno nel Berlusconi I (1994-1995), ministro delle Comunicazioni nel
Berlusconi II (2001-2005). Autore della contestatissima Legge Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo (terza “legge sistema” dopo la Mammì del 1990 e la Maccanico 1997). Oggetto di un iter legislativo molto complesso,
compreso il rinvio alle Camere del presidente Ciampi, la legge venne promulgata
il 3 maggio 2004 dopo 130 sedute e 14.000 emendamenti. Tra le novità più discusse l’unificazione dei mercati televisivo ed editoriale della pubblicità attraverso il Sistema integrato di comunicazione per un monte totale di 25
miliardi di euro (prima erano 12). La legge prevede che ogni operatore non
possa averne più del 20% (5 miliardi). Secondo Fedele Confalonieri (e secondo l’opposizione) «le prospettive di ricavi in più per
Mediaset e Mondadori sono di uno o due miliardi». Replica di Gasparri: «Il divieto di combinare telecomunicazioni stampa e tivù è una cosa d’altri tempi. Io sono un futurista, un marinettiano, amo il moderno in tutte le
sue espressioni nonostante una formazione tradizionalista e penso che il Paese
meriti di gareggiare su scala europea e mondiale. Che non possa restare
ancorato a precetti antindustriali». Tra le altre, l’introduzione della televisione digitale terrestre consentì a Retequattro di restare in onda (contro una sentenza della Corte
Costituzionale) provocando l’intervento dell’Unione Europea con una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sulle presunte storture della Gasparri (vedi anche GENTILONI Paolo)
• Leggenda (scaturita da un lancio Ansa) che fosse stato escluso dal Berlusconi
III per una telefonata all’allora segretario generale della Presidenza della Repubblica Gaetano Gifuni con la
quale avrebbe cercato di ostacolare la nomina di Francesco Storace (allora suo
compagno di partito) al ministero della Salute: «C’è una smentita del Quirinale: una nota delle 9 e 48 della domenica mattina, 12
minuti prima della messa del nuovo Papa. Avevano ben altre cose per le mani, ma
hanno trovato il tempo per smentire. Del resto, lei pensa che io sia pazzo?
Solo un pazzo potrebbe telefonare a Gifuni: avvisi il Presidente che il governo
rischia...» (ad Aldo Cazzullo)
• «La mia era una famiglia moderata, che votava Msi. Mio padre era ufficiale dei
carabinieri. Io sono nato e cresciuto in caserma, sono andato fin da bambino
alle parate militari. Mi piacevano De Gaulle, Salazar, i colonnelli greci.
Fidanzate solo di destra. Ricordo la mia prima passione. Avevo sei anni, si
chiamava Daniela Grossi, figlia di un ufficiale dei carabinieri. Anche le
vacanze le facevamo fra noi. A me piaceva fare l’organizzatore. La mattina appendevo l’ordine di servizio: “Domani si va a Capo Vaticano. Dopodomani bagno in spiaggia. Stasera musica”» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti)
• «“Carrierino” è il nomignolo che Giusva Fioravanti e Francesca Mambro ricordano avesse Gasparri
da piccolo. Per quel suo moto perpetuo, movimento e avanzamento, e la fede
incrollabile nelle proprie forze e l’assoluta capacità di reggere ai più alti ritmi di lavoro pur di raggiungere il traguardo per primo» (Antonello Caporale) • Anima moderata di An (dice di non aver mai messo la camicia nera e di aver fatto il saluto romano solo una volta «ma dal punto di vista igienico è meglio della stretta di mano»), è sempre stato considerato il più berlusconiano di tutti i post missini • Nel 2007 ha fondato l’associazione Italia Protagonista e pubblicato Con il cuore a Destra (Rubettino) • Sposato con Amina Fiorillo, una figlia (Gaia), ha fatto sapere che sotto
elezioni «il sesso per un politico diventa veramente una cosa secondaria». Grande amico di Ignazio La Russa, con Gianfranco Fini non ha più il rapporto di un tempo • Romanista.