Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GASPARI

Remo Gissi (Chieti) 10 luglio 1921. Politico (Dc). «Noi sì che sapevamo come governare un Paese e un territorio, sapevamo chi aveva
bisogno di aiuto, di una spintarella, sapevamo, insomma, “fare del bene”» • «È un pezzo del panorama abruzzese come il Gran Sasso» (Alberto Statera) • Conobbe il padre, emigrante in America, che aveva già dieci anni. Avvocato, iscritto alla Democrazia cristiana dal 1945, fu eletto deputato nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976, 1979, 1983, 1987. Svariate volte sottosegretario (alle Poste, all’Industria, agli Interni). Ministro dei Trasporti nel Rumor II (1969-1970), per la Riforma della pubblica amministrazione nel Colombo e nell’Andreotti I (1970-1972), della Sanità nell’Andreotti II (1972-1973), per i Rapporti con il Parlamento nel Cossiga II (1980), delle Poste nello Spadolini I e II e nel Fanfani V (1981-1983), per la Funzione pubblica nel Craxi I e II (1983-1987), della Difesa nel Fanfani VI (1987), per la Protezione civile nel Goria (1987-1988), per il Mezzogiorno nel De Mita (1988-1989), per la Funzione pubblica nell’Andreotti VI e VII (1989-1992)
• «27 volte sindaco di Gissi, paese del chietino con 3000 anime e uno svincolo
autostradale costruito ad hoc. Oltre a “Zio Remo”, “Don Re”, “Duca degli Abruzzi” e “San Remo” venne definito l’inventore delle raccomandazioni» (Virginia Piccolillo) • «Io aiutavo la collettività. Portavo lì le aziende. La società italiana vetro erano 3000 posti, c’era pane per tutti. Non raccomandavo, creavo occupazione» • «Il mio Abruzzo ha avuto una cospicua crescita economica: strade e ponti,
fattorie e grandi aziende, sviluppo, benessere. Un po’ di merito, forse, È del sottoscritto. Non una lira dello Stato È stata distratta a mio beneficio. In tutti i ministeri dove sono stato chiamato
non ho mai intaccato e nemmeno aperto il fondo riservato. Altri se lo saranno
messo in saccoccia. Io no. Io pagavo di tasca mia anche le cene degli autisti.
Loro dormivano dove io dormivo, il conto d’albergo lo saldava Gaspari con i suoi soldi. Io proposi persino di andare all’opposizione. Si era al tempo del governo Spadolini e la situazione era così caotica che erodeva il nostro insediamento, la nostra forza. Nel mio Abruzzo ho
usato sempre questa tecnica: quando i voti per governare sono risicati, via all’opposizione. L’opposizione rigenera e non ti fa fare pastrocchi. Non concordarono con la
proposta di lasciare il governo e le poltrone perché c’era il benedetto problema dei comunisti. Io e Andreotti eravamo noti per essere
i migliori conoscitori dell’apparato. A volte Craxi mi chiedeva consiglio per capirne di più. Mia moglie mi ha lasciato dopo 52 anni di matrimonio. L’ho persa, e sono convinto che il male l’abbia aggredita durante Tangentopoli, quando anch’io fui trattato come un delinquente» (da un’intervista di Antonello Caporale).