Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GALLIANI
Adriano Monza 30 luglio 1944. Dirigente. Vicepresidente del Milan. Ex presidente della
Lega Calcio (costretto alle dimissioni nel 2006 causa “Moggiopoli”, che gli costò anche un’inibizione). Consigliere d’amministrazione Mediaset. «Io penso al Milan ventiquattro ore su ventiquattro» • «Dopo avere provato a sfondare nel settore citofoni senza particolari risposte, e
dopo avere gestito uno stabilimento balneare a Vieste sul Gargano, località raggiunta ogni fine settimana in Fiat 500, stando a malapena a galla, Galliani
acquista la società Elettronica Industriale ipotecandosi l’appartamento. Produce “apparati di ricezione”. In buona sostanza, antenne. Ma ha capito che le televisioni nazionali
cambieranno il mondo: la scintilla si accende guardando la Svizzera e
Capodistria, che in quegli anni già trasmettono a colori mentre la Rai, secondo lui, “è un mortorio”. Veramente, la pulce nell’orecchio gliela infila suo padre, già segretario comunale a Lissone, che qualche anno prima aveva conosciuto uno
svizzero, tale ingegner Barbuti, capace di spalancargli tutto un universo fatto
di antenne, tralicci, ripetitori, concessioni, segnali, programmi in rete. Il
futuro, probabilmente. Papà Galliani si mette in movimento e acquista montagne, proprio. Appalta cocuzzoli,
attività che Adriano amplierà su scala industriale, vendendo i suoi apparati di ricezione e spostando la tivù svizzera fuori frequenza: chi voleva tornare a vederla, doveva acquistare i
magici aggeggi dell’Elettronica Industriale. Un trucchetto un po’ da banditi. Infatti, commenta Galliani: “Non vorrei che sembrasse una storia troppo piratesca e fare la figura di uno di
quei baronetti inglesi che erano stati corsari”» (Maurizio Crosetti)
• Il primo novembre 1979 si presentò ad Arcore con un’idea: coprire in tempi rapidi, con le antenne, i ripetitori, tutto il territorio
nazionale. «Avevo spiegato le stesse cose alla Rizzoli, alla Rusconi, alla Mondadori. Non
capivano. A cena, fra il primo e secondo, Berlusconi mi disse: “Faccia lei il prezzo, io acquisto il cinquanta per cento delle azioni della sua azienda”. Lui voleva tre reti, come la Rai. Da quel giorno il mio incarico fu quello di
diffondere il segnale tv: prima con Canale5, poi con Italia1 e Rete4»
• Il 19 febbraio 1986 entrò nel Milan come amministratore delegato: negli anni sono arrivati sette scudetti
(1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004), due coppe dei Campioni (1989,
1990), tre Champions League (1994, 2003, 2007), due coppe Intercontinentali
(1989, 1990), un Mondiale per club (2007) ecc. • Tre mogli, tra cui la conduttrice tv Daniela Rosati, adesso è sposato con la modella marocchina Malika El Hazzazi; tre figli, tutti avuti
dalla prima moglie: Micol, Gianluca, Fabrizio. [bbq]