Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
GALAN Giancarlo Padova 10 settembre 1956. Politico. Di Forza Italia. Presidente della Regione Veneto (dal 1995, rieletto nel 2000 e 2005)
GALAN Giancarlo Padova 10 settembre 1956. Politico. Di Forza Italia. Presidente della Regione Veneto (dal 1995, rieletto nel 2000 e 2005). Nel 1994 fu eletto alla Camera, nel 2006 e 2008 al Senato (ma si dimise). Il suo segreto è aver fatto «come gli orsi: stare dove saltano i salmoni e cogliere le occasioni». Appassionato di pesca, si autodefinisce «un tonno, perché è iperliberale e iperindividualista» • «Del colosso ha anche la statura fisica, l’appetito e la cotica. E l’ambizione, dicono. Sempre crescente. Per arrivare dove? Si vedrà» (Gian Antonio Stella) • Figlio d’un primario radiologo, diploma di liceo classico, laurea in Legge, fece le prime esperienze politiche con la «micro-ala biondiana della microcorrente centrista-patuelliana che dentro il microscopico partito liberale dava guerra alle micro-fazioni della sinistra tecnocratica di Zanone e della destra di Sterpa. “Quando fecero fuori Alfredo Biondi restai così disgustato che chiusi. E per dieci anni non aprii più una sola volta le pagine di politica”. Riprende a studiare, segue un master di finanza e marketing alla Bocconi, tra i docenti esterni invitati a chiusura del corso conosce Marcello Dell’Utri. Finito quello, gli offrono un posto all’Efim, frigge un po’ nell’indecisione finché decide d’andare a trovare il braccio destro del Berlusca: “Marcello mi vede e mi fa: ‘Ti stavo aspettando’. A me! Tanto mi entusiasma il progetto che rinuncio al contratto all’Efim da 40 milioni l’anno e accetto di andare a Publitalia per 19 milioni e 200 mila lire lorde l’anno. Un milione e due al mese. E ne pagavo 700 mila d’affitto per un buco davanti a San Vittore”. Sei anni dopo, nel 1993, ha già comprato una casa e il suo stipendio è salito di 22 volte: da 19 a 416 milioni. Così, quando il Cavaliere gli chiede di dargli una mano a organizzare il partito-azienda, è come se glielo chiedesse il Messia. Sgomita come un matto, conquista l’elezione alla Camera quel famoso 27 marzo del 1994, viene investito della candidatura a presidente regionale nel 1995, comincia a battagliare con Roma conquistandosi le prime pagine quando manda a dire al presidente Scalfaro di non farsi vedere dalle parti di Venezia perché non è il benvenuto. Non perde occasione di attaccare briga. I nemici con i quali scazzotta sono soprattutto tre. Il primo è Roma, in nome di un patto così stretto con la Lega che spesso strilla più forte dei leghisti. Il secondo è Massimo Cacciari, verso il quale soffre di un inguaribile complesso d’inferiorità intellettuale e di uno schiacciante complesso di superiorità manageriale che lo porta a schermare scegliendo come terreno anziché le citazioni su Kierkegaard quelle sul pirata Long John Silver. Il terzo sono gli avversari interni a Forza Italia e al Polo» (Gian Antonio Stella). Quando Berlusconi se ne uscì con «i gay che stanno tutti dall’altra parte» Galan smentì e citò Auden: «I boschi sono tutti verdi e lustri ai lati del binario, anche gli alberi hanno i loro amori, pur diversi dal mio». Indipendente. Tanto da proporre un Partito Veneto trasversale per contrastare la forza della Lega nella sua regione, giungere a un’intesa su un possibile PdL federale e infine, nel giugno 2008, arrivare allo strappo con il capogruppo di Forza Italia Remo Sernagiotto. Per Alitalia era favorevole al patto con Air France (parlando di una medicina amara ma indispensabile) e indifferente alla perdita di Malpensa (per il Veneto non è importante) • «Galan non è mai stato uno che le manda a dire. In questo è poco veneto, una razza che predilige le mezze parole e i bisbigli da sacrestia; per il resto è la quintessenza del popolo che governa: sgobbone ma bon vivant, testardo ma in fondo distaccato, orgoglioso e pragmatico» (Stefano Filippi) • Nel 2008 ha pubblicato Il Nordest sono io (Marsilio), libro-intervista scritto con Paolo Possamai: polemico con gli altri azzurri, viene querelato dal presidente della Provincia di Padova Vittorio Casarin (Forza Italia) • Tre grandi passioni: la pesca d’altura, le rose e la figlia Margherita avuta con la compagna Sandra e nata con una grave malformazione cardiaca (Galan, nel suo libro, rende omaggio ai medici dell’ospedale di Padova Giovanni Stellin e Ornella Milanesi che la salvarono alla nascita).