Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FOSSATI
Ivano Genova 21 settembre 1951. Cantautore. Nel 2007 ha lanciato il suo ventiduesimo
album, L’Arcangelo. Ha poi scritto e interpretato appositamente per il film Caos calmo (Grimaldi 2007) L’amore trasparente, con cui ha vinto il David di Donatello come miglior canzone originale • La madre, Germana, lavorava come sarta al Teatro dell’Opera. Il padre, Aldo, abbandonò la famiglia quando lui aveva un anno (“L’unica cosa positiva di mio padre è che è stato partigiano a diciassette anni”). A fare le veci del padre, suo nonno Alberto Ricci, operaio di una conceria: «La figura perfetta che si vorrebbe avere come padre. Pienamente buono. Era
capace di difendere la famiglia. Non avrebbe esitato a difendere i suoi affetti
con tutta la forza. Il gran lavoratore che si sacrifica. Alla famiglia
riservava solo i momenti buoni»
• Quando ha 12 anni la mamma, appassionata d’opera, lo iscrive a lezioni private di pianoforte (l’attenzione per la musica deriva anche da un cugino, direttore d’orchestra, e da uno zio, clarinettista). Fossati suona il piano fino al 1962-63.
Quando si imbatte in due 45 giri dei Beatles (Please Please Me e Love me do), restituisce il piano alla ditta e si cerca una chitarra per riprodurre il
suono che ha ascoltato • Tra i 15 e i 16 anni è la volta dell’organetto, poi passa alla chitarra elettrica, con cui ha rapporti alterni, e a
18 studia il flauto. Abbandonata la scuola a metà terza liceo, lavora per comprarsi gli strumenti (in un negozio di elettricista,
in una fabbrica di denti finti, in un magazzino di cancelleria) • Entrato nei Sagittari come flautista, scrive le sue prime canzoni, Jesahel e Canto di Osanna. Con Jesahel i Delirium vanno al Festival di Sanremo, e Fossati vince il suo primo premio
(miglior testo della rassegna). Due mesi dopo lascia i Delirium e parte per il
servizio militare, da cui è congedato dopo un anno e mezzo perché inadatto alla vita militare • Nel 1978 si trova con quattro singoli nella top ten dei 45 giri. Pensiero stupendo, interpretata da Patty Pravo, Un’emozione da poco (Anna Oxa), Vola (Mia Martini), Dedicato (Loredana Berté) • Conosciuta Gildana nel 1968, la sposa nel 1989 dopo una lunga convivenza. Per l’occasione compra una Porsche bianca. A Gildana è dedicata Unica rosa (album Discanto). Separazione nel 1992. Da quest’unione nasce Claudio (1973), oggi batterista, percussionista, musicista che si
esibisce spesso in coppia col padre o con Luvi De André • Tra le compagne di Ivano Fossati Mia Martini. La sorella di Mimì, Loredana Berté: «Ivano è l’unico uomo con cui l’ho vista veramente felice» • Tra il 1993 e il 1996, a intermittenza, Fossati ha una relazione sentimentale
con Nancy Brilli. Ancora adesso non sa che cosa sia scattato tra loro, a parte
l’attrazione fisica: «Credo che non lo sappia neanche lei, quale sia stato il nostro collante. Ho
sempre faticato a capire che cosa sia successo. Ci piacevamo, ma non so se si
andasse molto più in là». Lei oggi parla malvolentieri di quella storia e lo accusa di averla lasciata
non appena le diagnosticarono un tumore
• Il pianoforte rimane il suo strumento: «Perché è comodo, si suona stando seduti». Si sente musicista e non cantautore: «è come se non avessi mai scritto una sola parola» • Ai concerti ringrazia il pubblico congiungendo le mani e facendo un inchino.
Dice che questo lo aiuta a proteggersi e a concentrarsi. Dei concerti gli piace
il momento in cui scende dal palco e va a cena con gli amici • «Sono innamorato delle canzoni tradizionali, ho una venerazione per gli autori
degli anni Sessanta, quelli che sapevano scrivere le vere canzoni di
intrattenimento, è solo che io poi ho scelto una strada diversa. Io ho una sconfinata ammirazione
per autori come Bardotti e Endrigo che erano riusciti a tenere una linea
perfetta di intrattenimento, ovvero canzoni che potevano anche andare a Sanremo
però contenendo qualcosa di distorto, di bello, di obliquo, con delle forti
intuizioni»
• «I miei compositori preferiti? Gli italiani. Primi fra tutti Morricone e Rota
quando scrivevano per Leone e Fellini» • «Ero ancora un ragazzo e mi innamorai delle colonne sonore. Cominciai a
collezionarle. Non sopportavo le canzoni: mi sembrava che le parole
disturbassero la musica, ne intralciassero il cammino. Poi arrivarono i Beatles
e per fortuna cambiai idea...» (a Enzo D’Errico) • «Sono di sinistra, non della sinistra». La canzone popolare fu l’inno dell’Ulivo (nel 2002 se ne pentì: «Oggi non lo farei più») • Ha raccontato la sua vita nell’autobiografia Il volatore (Giunti, 2006). [baf]