Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FORTUNATO

Mario Cirò (Crotone) 2 settembre 1958. Scrittore. Critico letterario. Giornalista (L’espresso, La Stampa). Libri: Luoghi naturali (Einaudi 1988), Il primo cielo (Einaudi 1990), Sangue (Einaudi 1992), Amore, romanzi e altre scoperte (Einaudi 1999), L’amore rimane (Rizzoli 2001), I giorni innocenti della guerra (Bompiani 2007, finalista allo Strega). «Ho un rapporto basico con la scrittura. Come diceva Alberto Moravia: “Sono i tuoi fantasmi”» • «Funzionario del narrativamente corretto: omosessuale, resistenziale, europeista,
antirazzista e ovviamente molto veltroniano» (Camillo Langone) • «Anni fa chiese e ottenne l’estensione dell’assistenza sanitaria dei giornalisti al suo compagno. “Non chiesi, semplicemente e perfino ingenuamente comunicai che il mio compagno
viveva con me more uxorio, e dunque per regolamento aveva diritto alla mutua.
Ci fu grande dibattito, alla fine la cosa è passata: io non ne ho mai usufruito, però mi fa piacere che sia un diritto acquisito”. Altre polemiche scoppiarono nel 2002, quando sembrò che Berlusconi, allora premier nonché ministro degli Esteri ad interim, non volesse rinnovargli l’incarico di direttore dell’istituto di cultura a Londra. Eccelsi intellettuali sia inglesi sia italiani
firmarono vibranti petizioni. “Una vicenda pietosa, volevano cacciarmi per ragioni non corrette. Poi rimasi,
quattro anni in tutto”. Adesso è ancora direttore, ma della Fondazione Ratti, a Como. “Mi chiamarono proprio mentre passavo quel momentaccio, ne sono molto grato.
Siamo una delle poche vere fondazioni culturali, abbiamo a Como un museo di
storia del tessuto molto visitato da stranieri e meno da italiani, ospitiamo
artisti residenti”» (Giovanna Zucconi). Qualche polemica quando perse lo Strega a favore di
Ammaniti (2007) e ne criticò il libro.