Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FINOCCHIARO
Anna Modica (Ragusa) 31 marzo 1955. Politico. Eletta alla Camera nel 1987 col Pci,
nel 1992 e 1994 col Pds, nel 1996 e 2001 con l’Ulivo. Ministro per le Pari opportunità nel Prodi I (1996-1998). Eletta al Senato nel 2006 con l’Ulivo, fatta capogruppo, fece i miracoli per difendere la risicatissima
maggioranza del Prodi II (Jannuzzi: «con un altro capogruppo Prodi non sarebbe durato un giorno»), nel 2008 col Pd. Confermata capogruppo al Senato. Nel 2008 candidata anche alla presidenza della Regione Sicilia, fu pesantemente
sconfitta da Raffaele Lombardo (65,35% contro 30,38%). «Un uomo con il mio curriculum sarebbe già presidente della Repubblica»
• Il padre Luigi, capo della Procura di Enna e presidente di sezione della Corte
d’Appello di Catania. Le agiografie dicono che difendeva i contadini nelle lotte
agrarie dell’epoca, facendosi forte della Costituzione. Liceo Cutelli, laurea in
Giursiprudenza, breve carriera da pallavolista dilettante. Borsa di studio per
lavorare in Banca d’Italia. Pretore a Leonforte e pm a Catania. «“In effetti ero una ragazza brillante. Ho fatto troppe cose da piccola, per
questo non so cosa fare da grande”. A 32 anni è già parlamentare, nonostante Violante la preferisca in toga (
è la legislatura che comincia nel 1987, debutta con lei anche Massimo D’Alema - ndr). Alla Bolognina è proprio Violante ad asciugarle le lacrime (“ho visto arrivare per fax il simbolo del nuovo partito. Non ho retto”)» (Aldo Cazzullo) • «Nominata ministro delle Pari opportunità del governo Prodi senza mai essersi occupata in modo specifico di questioni
femminili, era stata accolta con lamentele e musi lunghi. In pochi mesi era già diventata una femminista di lungo corso, stimata e apprezzata dalle varie anime
del movimento, compresi i gruppi lesbici che avevano fatto di Anna la loro
icona» (Chiara Valentini) • «è la donna più amata della politica italiana. Seria, preparata, appassionata lettrice dello
scrittore israeliano Yehoshua e del poeta Giovanni Giudici, seducente. Gli
uomini s’inchinano ammirati all’incontro dell’intelligenza con la bellezza della maturità; incontro che, vent’anni dopo, resta così affascinante da ricordare i tempi in cui, tra avvocati e giudici della Procura
di Catania, la giovanissima pubblico ministero era nota — con formula degna di un romanzo di Brancati — come “la pretora bona”» (Francesca Paci)
• «Nell’aprile 2006, doveva diventare ministro dell’Interno. L’ha spuntata invece Giuliano Amato, il solito maschio. Il mese dopo, circolava il
suo nome come capo dello Stato. “Ci vuole un segno di novità. Magari una donna” aveva bofonchiato Romano Prodi con quella sua aria ispirata che preannuncia il
nulla. Così, al Quirinale è andato Giorgio Napolitano, ds pure lui ma con i pantaloni. E fin qui, passi. Ma la mazzata vera Annuzza l’ha presa quando le hanno scippato la segreteria del nascente Partito democratico
che credeva di avere in tasca. Battuta sul filo da Walter Veltroni, Finocchiaro
è rimasta di peste» (Giancarlo Perna)
• Ha difeso Schifani dalle accuse di Travaglio (vedi anche FAZIO Fabio): «è inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, su una rete
pubblica, senza contraddittorio», presa di posizione che le costò l’appellativo di «ineffabile» da parte di Antonio Tabucchi • «Ho 52 anni, faccio politica da 30: e io sarei uno dei volti nuovi del Partito
democratico? Stiamo scherzando? Io sono vecchia» • Vegetariana, colleziona angeli di ceramica, non ha avuto paura di rispondere
alla domanda: «Meglio le mutande o gli slip?» («Gli slip») • «Ragazze, in tempo di crisi per prima cosa andate dal parrucchiere» (a Marianna Rizzini) • Sposata col ginecologo Melchiorre Fidelbo (Catania 1 marzo 1953), due figlie,
Miranda e Costanza (1988 e 1994). [ayo]