Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FINI Massimo Cremeno (Como) 19 novembre 1943. Giornalista. Editorialista de Il Giorno/La Nazione/Il Resto del Carlino
FINI Massimo Cremeno (Como) 19 novembre 1943. Giornalista. Editorialista de Il Giorno/La Nazione/Il Resto del Carlino. «Mi sento un anti-modernista, quindi un reazionario, ma di tipo razionale, non tradizionale» • «È il polemista più polemista d’Italia» (Claudio Sabelli Fioretti), «È uno che difende i diritti di Priebke o di Milosevic e simpatizza per il mullah Omar» (Paolo Martini) • «Padre pisano, madre russa. Si erano conosciuti a Parigi. Lei fuggiva dai bolscevichi. Lui dai fascisti che l’avevano manganellato. Mio padre viveva povero ma felice, fino a quando Paolo Monelli, corrispondente del Corriere della Sera, lo assunse sotto falso nome. Alla fine della guerra gli americani affidarono a un gruppo di giornalisti del Corriere della Sera la redazione del Giornale Lombardo: mio padre, Afeltra, Buzzati, Fallaci, lo zio di Oriana. Mio padre divenne il direttore e restò al Lombardo 16 anni» • Impiegato alla Pirelli fino all’autunno caldo: «Io e un altro collega, Maurizio Calzolari, eravamo gli unici impiegati che facevano sciopero. Un giorno ci chiamarono: “Visto che partecipate agli scioperi, potreste farci delle relazioni...”. Rispondemmo che non eravamo stati assunti per fare la spia. Mi proposero la filiale di Catania. Mi dimisi. E feci il concorso per entrare in magistratura. Era truccato. Un centinaio di candidati sapevano i temi in anticipo. Quando cercai di denunciare l’episodio solo l’Avanti! mi dette ascolto. Ugo Intini mi disse: “La notizia ci interessa. Scrivila tu”. La scrissi, piacque. Intini disse: “Vuoi rimanere qui a lavorare gratis?”. Accettai» • Dal 1972 al 1979 all’Europeo, nel 1982 entrò al Giorno, nel 1985 rientrò all’Europeo, nel 1992 passò a l’Indipendente di Vittorio Feltri • Vari casi di censura: il Corriere della Sera, pur di non pubblicare due suoi pezzi su Agnelli e De Benedetti (che gli erano stati commissionati), interruppe di colpo la sua collaborazione; Sandro Pertini, ai cui elogi universali Fini non partecipava, fece in modo di buttarlo fuori anche dalla Domenica del Corriere. La Rai gli censurò un programma in 15 puntate, intitolato Cyrano, «che va benissimo, però c’È un veto su di lei» (così il funzionario incaricato di comunicargli la bocciatura). Fini portò quindi Cyrano, che aveva scritto insieme con Edoardo Fiorillo, in tournée nei teatri italiani mettendosi alla prova anche cone attore • Ha fondato il movimento politico MZ (Movimento Zero), che si propone la lotta alla globalizzazione e il ritorno graduale all’autoproduzione e all’autoconsumo. Attivo in 11 regioni. Nell’ottobre 2007 si È costituito il primo Direttivo nazionale • Tra i libri: La ragione aveva torto? (saggio d’esordio, Camunia, 1985), Il denaro, sterco del demonio (1998); Dizionario erotico, manuale contro la donna a favore della femmina (2000), da ultimo il saggio-romanzo Ragazzo. Storia di una vecchiaia (2007), tutti editi da Marsilio. Tra le biografie: quella di Nerone (Nerone, 2000 anni di calunnie, Mondadori, 1993), quella di Catilina (Catilina un uomo in rivolta, Mondadori, 1996) e quella di Nietzsche (Nietzsche, l’apolide dell’esistenza, Marsilio, 2002) molto elogiata dal Foglio • Divorziato, un figlio (Matteo) • Tifoso del Torino.