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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FERRARI

Gian Arturo Gallarate (Varese) 4 febbraio 1944. Direttore generale della divisione libri
Mondadori, che significa, oltre alla casa di Segrate, Einaudi, Sperling & Kupfer, Electa, una grossa fetta della scolastica e alcune importanti
partecipazioni internazionali. «Chi legge libri ne trova di belli e di brutti e pensa che fare l’editore sia fare libri belli e non fare quelli brutti. Soffriamo del complesso
di Trapattoni: come per la nazionale, ognuno ha la sua formazione e crede che
sia la migliore. È l’atteggiamento opposto a quello che hanno verso il dentista, tecnico sublime e
supremo al quale si affidano ciecamente. Noi editori siamo l’opposto del dentista»
• «A vent’anni correttore di bozze in Boringhieri, poi editor, direttore editoriale, un
biennio in Rizzoli a metà anni Ottanta e in Mondadori a capo dell’area libri, È ora Direttore generale Divisione Libri e manager di un terzo dell’editoria italiana» (Roberto Di Caro) • «È l’uomo più potente dell’editoria italiana e questa posizione gli piace moltissimo. Nei corridoi felpati
della Mondadori lo chiamano Il Professore. Letterato e manager, passionale e
cinico, colto e smaliziato» (Caterina Soffici) • «Don Arturo Ferrari. Così Enrico Mentana, incappando in una memorabile gaffe, lo apostrofò durante una puntata di Matrix. Ma se di gaffe si trattò, e non d’ironia come ho sempre sospettato, mai gaffe fu più rivelatrice. Gian Arturo Ferrari, il direttore generale della Divisione libri
del Gruppo Mondadori, È, infatti, l’unico nell’editoria italiana odierna cui calzi a pennello il titolo onorifico di “Don”, il quale, nella cultura meridionale, non solo in quella mafiosa, indica il
rispetto che precede e giustifica il potere, non la deferenza che lo segue. Il “Don” gli calza non soltanto perché, con la sua corporatura massiccia, i gessati marron a righe larghe, la mascella
quadrata e i capelli a spazzola sul cranio prominente, Ferrari ha il physique
du rôle del capo carismatico ma anche perché ne ha lo stile e, soprattutto, il potere» (Antonio Scurati)
• Si È sgolato, in tutti questi anni, a far capire che il libro È una merce e come tale va trattato • Interista • Divorziato con due figli, Francesco (vedi) e Silvia, il 9 novembre 2007 sposò nella reggia di Venaria la torinese Elena Bardin, 23 anni più giovane, pierre di Panerai, marca di orologi extra lusso. Chiara Beria di
Argentine: «Antefatto: i due s’incontrano nel 1999 proprio a Venaria - il destino volle che fossero seduti
vicino - a una cena per la Fiera del libro». Testimoni per lui l’ingegner Maurizio Costa, ad della Mondadori, e lo psicologo Enrico De Vito, per
lei la sorella Enrica e Carla Salicini.
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