Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FERRAGAMO
Ferruccio Fiesole (Firenze) 9 settembre 1945. Imprenditore. Presidente di Sfi (Salvatore
Ferragamo Italia) • «Mio padre è morto nel 1960, aveva solo 62 anni e noi figli andavamo dai 17 ai 2 anni. Io ne
avevo 14. Morto mio padre, che faceva solo scarpe e soprattutto da donna, è iniziata una seconda era dell’azienda, quella di mia madre Wanda. è una donna che ha grossi meriti: oltre a fare da madre, da padre e da
imprenditore, ha trasformato l’azienda di sole scarpe in una cosa dove si crea tutto l’abbigliamento, per uomo e per donna. Dalle scarpe, che rimangono la voce più importante, a borse, abbigliamento, accessori, profumo, occhiali... Mio padre
era un po’ artista e un po’ scienziato. Fece un corso di anatomia per studiare il piede. Ha rivoluzionato
il mondo delle calzature, ha attirato l’interesse dei grandi personaggi perché faceva cose eccezionali, unendo comodità, creatività e qualità. Nel nostro museo, al secondo piano di Palazzo Feroni, si vedono scarpe fatte
con materiali di tutti i tipi: quando non si trovavano le pelli sul mercato,
durante la guerra, fece scarpe con carta da caramelle o con rafia, e poi con le
pelli più incredibili, di animali stranissimi come i leopardi marini. Usava anche le
piume. Ha fatto le scarpe per il film
I dieci comandamenti di Cecil B. De Mille; ha avuto clienti come Jean Harlow, Paulette Godard, Greta
Garbo, Ava Gardner, Sophia Loren, Anna Magnani, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe,
Eva Perón, la regina Elisabetta, la regina Elena, la regina Maria José... Quando si ha un padre così famoso sono sempre grosse responsabilità nel continuare l’attività e cercare di farla crescere» (ad Alain Elkann) • Società quotata in Borsa dalla primavera 2008. Nello stesso anno, problemi col fisco: L’espresso parlò di un’evasione fiscale, sanzioni comprese, superiore ai 20 milioni di euro. L’accusa sarebbe di «esterovestizione»: una o più società riconducibili allo stesso soggetto economico dichiarano di avere sede fuori del
territorio italiano per sfruttare tassazioni agevolate di altri Paesi.
Ferragamo: «La vicenda ha origine da accertamenti del 2004 a cui la società si è opposta. La procura di Firenze ha poi ritenuto “clamorosamente smentito nei fatti ogni fine evasivo” e il procedimento è stato archiviato. In sede di contenzioso tributario, poi, su cinque sentenze
quattro sono state favorevoli alla società».