Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FAZIOLI

Paolo Roma 1944. Industriale. Produttore di pianoforti. «In famiglia, eravamo industriali del legno: diciamo che la materia prima è rimasta la stessa, è cambiato il prodotto finale» • «All’inizio, in casa lo prendono per matto, ma lui ha un’idea precisa: “L’abete rosso della Val di Fiemme che Stradivari usava per i suoi violini doveva
andar bene anche per il pianoforte”. Ha l’umiltà e l’intelligenza di scegliere un formidabile quartetto di collaboratori, artigiani e
scienziati: Guglielmo Giordano, “luminare del legno, della sua vita”; Lino e Pierluigi Taveron, padre e figlio, che lasciano i mobili per seguire l’ingegnere pianista; Pietro Righini, torinese, studioso e tecnico di acustica “che da subito ha fatto parte del team”. Le mani, le orecchie, la testa: servono tutte, per costruire uno strumento che
piaccia. Il mensile inglese “Gramophone” ha dedicato “ai Fazioli” un servizio, che nel titolo riassume il senso dell’impresa: “Il rischio era grande: chi avrebbe mai comprato un pianoforte italiano?”. Proprio il Paese che, con Bartolomeo Cristofori, a Firenze nel primo
Settecento, è considerato l’inventore del pianoforte moderno, era scomparso dal mercato mondiale» (Sandro Cappelletto).