Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FAVALE
Giuseppe Rocco Irsina (Matera) 11 luglio 1935. Vescovo. Di Vallo della Lucania • «È finito sui giornali locali per il rinvio a giudizio con l’accusa, truffa e falso ideologico, relativa alle volumetrie, che la magistratura
ritiene taroccate, di un antico monastero di Palinuro oggetto di contributi
statali. La piccola vicenda giudiziaria, che seguirà il suo lunghissimo corso, ha però avuto il merito di illuminare la più vasta attività vescovile. Da Napoli, dove era segretario del cardinale Giordano, anch’egli protagonista di un possente contrasto con la procura, Favale raggiunse
questa piccola comunità nel cuore del Cilento, feudo prima dei principi di San Severino e poi dei duchi
di Monteleone. Trovatosi alle prese con un fatiscente patrimonio edilizio,
chiese in rovina o danneggiate dal grave terremoto dell’80, il vescovo impose alla piccola diocesi ritmi di lavoro bresciani. Costituì un pool di tecnici, un organizzato ufficio di piano, e raccolse presto i
risultati utilizzando i finanziamenti destinati alle chiese ferite dal tempo e
dalla natura, restituendo loro integrità strutturale e cura architettonica. Voglioso di mostrare un volto nuovo della
Chiesa, vicino sì ai poveri ma a fianco anche dei benestanti, monsignor Favale negli anni ha
curato aspetti persino più terreni della vita umana. Ha voluto il cinema e il teatro, ha preteso un blocco
condominiale per i parroci dei borghi di montagna, per ospitarli e tenerli più vicini a sé, nella cura permanente di un proficuo confronto spirituale, fino a immaginare
anche luoghi di disputa gastronomica. È così nato il ristorante “Il Sinodo”, dove si mangia e si mangia bene» (Antonello Caporale).