Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
FARINA
Renato Desio (Milano) 10 novembre 1954. Giornalista. Firma di punta (ex vicedirettore)
di Libero. Nel 2008 eletto alla Camera col Pdl. Nel 2007 pubblicò il libro Maestri (Piemme): «Riporto un dialogo che ebbi con Giuseppe Prezzolini. Mi disse: “La giustizia è solo rapporto di forza”» • Nel 2006 i magistrati che indagavano sul sequestro dell’imam Abu Omar (rapito dalla Cia il 17 febbraio 2003) rivelarono che dal 1999 era al
servizio del Sismi, il nostro servizio segreto militare. S’era adoperato nelle questioni relative a Milosevic, nell’affare Telekom Serbia, nello scandalo Parmalat e da ultimo, proprio in relazione
al sequestro di Abu Omar, aveva cercato di aver notizie sulle indagini dei
magistrati e di girarle poi al funzionario del Sismi Pio Pompa e/o al
responsabile del servizio Nicolò Pollari. A questo scopo, avrebbe acconsentito anche a pubblicare su Libero una
falsa intervista («non era un’intervista, bensì un colloquio informale. Tant’è vero che non ho preso appunti e non ho registrato. In compenso hanno registrato
i pm, senza avvertirmi. Chi ha spiato chi?»). Compenso di 30 mila euro («rimborsi per spese vive, soldi usati per scopi che sono coperti dal segreto di
stato»), nome in codice Betulla («nessuno mi ha mai chiamato Betulla, tranne quelli che mi hanno messo una bomba
finta sotto casa e spedito per posta tre proiettili veri»), si giustificò dicendo di essersi messo al servizio del Sismi (e della Cia) per combattere l’avanzata islamica e difendere l’Occidente. Giuliano Ferrara gli diede ragione («se lo licenziano, lo assumo io», salvo poi qualificarlo di “pasticcione”), Vittorio Feltri, direttore di Libero, stava per licenziarlo, poi fece spallucce. Alla fine patteggiò sei mesi di reclusione, tradotti in una multa di 6.800 euro, e fu radiato dall’Ordine dei giornalisti per «aver tradito i lettori e la professione»
• «Amico di persone importanti come Giulio Andreotti dopo esserlo stato di Craxi e
di don Giussani. Aveva una certa consuetudine perfino con papa Wojtyla e usa
passare la sera di Natale con Silvio Berlusconi» (Claudio Sabelli Fioretti) • Cominciò «in un giornaletto, Solidarietà, che dava voce alla gente di Seveso ai tempi della diossina. Da lì nacque il Sabato» • Celebre sua passione per la Pivetti (non ricambiata), a suo dire durata tre
mesi • Sposato, tre figli tra i quali Tommaso (Milano 23 marzo 1981), critico
gastronomico e cronista di Libero. [awe]