Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DONZELLI
Bruno Napoli 12 aprile 1941. Pittore • «Molti artisti nel Novecento hanno ripreso i colori roventi, la tensione
disperata di Van Gogh. Ma nessuno, come Bruno Donzelli, ha cercato di prendere
sul serio il suo motto: “Io mangio la natura”. Ha esordito negli anni Sessanta con molta attenzione al design e una forte
adesione all’avanguardia, al Movimento nucleare e ai principi concettuali e poveristici. Ma
poi ha mutato direzione, dando libero sfogo a una sorta di barocca ingordigia.
Ha incominciato a dipingere opere stracariche di dolciumi, di frutta, di sogni
alimentari realizzati a partire dai colori elettrici dei lecca-lecca. Non di
solo cibo è ghiotto questo artista, ma anche di belle immagini del Novecento pittorico. Ed
eccolo, infatti, che gioca felicemente con certi spunti che gli vengono ora da
Picasso ora da De Chirico, da Sironi o da Carrà, da Magritte o da Hartung. Come facciamo a saperlo? è Donzelli stesso che scrive a chiare lettere quei nomi nel quadro. Cita, sì, ma lo fa con assoluta autonomia, come chi si serve di una ricetta sperimentata
per preparare un ottimo piatto che alla fine risulta del tutto nuovo. Il
risultato è sconcertante. Non si tratta infatti dell’ennesima provocazione ironica e dissacrante di cui il pubblico, già fin troppo dissacrato, non sa proprio cosa fare. Ma, almeno nei quadri più riusciti, una notevole ironia è direttamente messa al servizio della pittura (disegno, inquadratura, colori e
forme). Per esempio: c’è il cappello a tre punte del giullare? Ecco una composizione scoppiettante come
un carnevale. C’è una manata (di Sironi) sulla tela? Macchine, case, monti si mettono in moto» (Ermanno Krumm)
• Nel febbraio 2000 si inaugurò una sua grande mostra antologica alla Reggia di Caserta. Nel 2006-07 una mostra
itinerante nei Musei di Alicante, Valencia e Barcellona. [Lauretta Colonnelli] [auc]