Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DOMENICI
Leonardo Firenze 12 luglio 1955. Politico. Del Pd. Sindaco di Firenze (dal 1999) • «Bassolino fu detto ’O Re. Leonardo è chiamato il Magnifico. è un prodotto della classica scuola dell’ex Pci. Dopo il 68 mette la testa a partito nel Pci, poi Pds, poi Ds. La
passione frena un po’ gli studi, che completa a 30 anni con una laurea in Filosofia morale e una tesi
su Antonio Gramsci. Deputato nel 1994 e 1996, è eletto nella circoscrizione del Chianti, collegio strasicuro, segno di favore
dei capi. Al seggio aggiunge l’incarico di responsabile degli enti locali. Quando pare che il trasloco a Roma
sia definitivo, il diavolo ci mette la coda. L’inaspettato Belzebù è l’amico Massimo D’Alema, che gli ordina di candidarsi sindaco di Firenze. L’uscente, Mario Primicerio, ha scontentato tutti. La città va recuperata. Domenici obbedisce: lascia il seggio e rientra, con un po’ di nostalgia per Roma, in provincia. In cambio, ottiene di mantenere un
aggancio con la nazione: la presidenza dell’Anci, l’Associazione dei comuni d’Italia, istituzione potente, universalmente riconosciuta e legittimata. Il suo
bilancio da sindaco ha luci e ombre» (Panorama)
• Nel 2007 grandissime polemiche per un’ordinanza che prevedeva il carcere per i lavavetri (emessa però dal suo assessore Graziano Cioni e che Domenici non firmò perché era in vacanza in Grecia): «Abbiamo bisogno di una legge, una legislazione, una politica, per riportare il
rispetto delle regole nelle nostre città. Ci occorrono nuovi strumenti per la legalità, e non solo verso i lavavetri. Penso ai graffitari. Agli abusivi che vendono
merci contraffatte. Ai parcheggiatori. Ai rumori dei locali notturni. All’ubriachezza molesta. E penso alla prostituzione: non si può pensare che la clientela sia esclusa da provvedimenti di sanzione». A ottobre l’offensiva della Procura contro i parcheggiatori abusivi (per il sindaco un
fenomeno che «contribuisce ad aumentare il senso d’insicurezza dei cittadini»): nove arresti in pochi giorni. In aprile la guerra ai mendicanti: nella bozza
del nuovo regolamento di polizia municipale «non è vietato l’accattonaggio, non si può. è vietato però per i mendicanti sdraiarsi sui marciapiedi e ostruire il passaggio dei pedoni» (Massimo Vanni)
• Ha difeso con convinzione il progetto per due nuove linee della tramvia
fiorentina (una metropolitana leggera) i cui vagoncini elettrici taglieranno a
metà piazza del Duomo. Un referendum tenuto nel febbraio 2008 non raggiunse il
quorum: «Due fiorentini su dieci hanno votato contro la tramvia. Tengo conto della loro
opinione ma non mi vincola. I lavori proseguiranno». «Introdurre innovazioni in città storiche è complesso, ma solo trasformando le nostre città si può conservare meglio ciò che ci è stato tramandato»
• Capofila di un gruppo di 42 sindaci, tornò a chiedere l’introduzione della tassa di soggiorno, un ticket fino a 5 euro a notte per i
turisti • Nel 2008 rinviato a giudizio insieme al governatore toscano Claudio Martini e
ad altri 12 amministratori (i sindaci o ex sindaci dei comuni di Scandicci,
Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano e i rispettivi assessori
all’ambiente) con l’accusa di aver sottovalutato l’allarme inquinamento da polveri sottili, le Pm10, e da biossido di azoto e di
aver disatteso la normativa europea senza introdurre «provvedimenti e misure per la tutela della salute dei cittadini». Suo commento: «Un’interferenza indebita del potere giudiziario nella discrezionalità di quello amministrativo»
• «In questi anni hanno fatto storia le sue sfuriate. “Hanno raccontato perfino che avevo preso a calci una fotocopiatrice. Niente di
tutto ciò. è vero, ho un carattere spigoloso, ma dopo lo sfogo non porto rancore”». Sposato con la giornalista Geraldina Fiechter (Firenze 3 agosto 1959), un figlio
• Tira di boxe, «una disciplina magnifica, faticosa e piacevole». [atw]