Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DIAMANTI
Ilvo Cuneo 4 settembre 1952. Sociologo. Professore ordinario di Scienza politica a
Urbino, dal 1995 tiene un corso di Régimes politiques comparés presso l’école Doctorale di Paris II, Panthéon-Assas. Scrive su Repubblica e Le Monde • «È uno dei più accreditati scienziati politici italiani, ed È il primo scopritore e depositario della “questione settentrionale”. Con alcuni suoi libri (La Lega, Baldini & Castoldi, 1993) Il male del Nord, Donzelli 1996) ha studiato in profondità il cataclisma che ha mandato a catafascio la Repubblica dei partiti.
Soprattutto, È uno studioso che tiene vivo il legame fra l’analisi e la ricerca empirica» (Edmondo Berselli) • Le sue “Mappe” della politica e della società italiana caratterizzate anche da uno stile personale e assai poco accademico:
frasi brevissime e spezzate, spesso senza verbo, talvolta di un solo aggettivo • Il 27 febbraio 2007, presentando l’Indagine Luiss sulla classe dirigente italiana, ha detto: «Non conta la conoscenza, contano le conoscenze. Da noi un dirigente con spirito
pubblico non È considerato un buon dirigente. Siamo però bravissimi a costruire un’opposizione. Ma la classe dirigente È lo specchio della società civile e la caduta della Prima Repubblica ha facilitato l’avanzata dei “nuovi”, dei “localisti”, degli “anti-Stato”, degli “anti-politica”» (Andrea Garibaldi)
• Abita a Caldogno (Vicenza), «a un paio di chilometri dall’aeroporto Dal Molin. Dove avverrà l’ampliamento della base militare americana, secondo la richiesta degli Usa, accolta (senza impegni scritti) dal precedente
governo, approvata dal Comune di Vicenza (21 voti su 40) e ora accettata da
Romano Prodi» (gennaio 2007 su Repubblica). Contrario al progetto: «Insediare una base al Dal Molin È come costruirla a Campo Marzio. Se fossimo a Roma, direi a Villa Borghese» (a Marisa Fumagalli)
• Nel gennaio 2008 il suo nome fu tra quelli della “black list” dei 162 docenti universitari italiani appartenenti a una presunta lobby ebraica
pubblicata su internet da un blogger firmatosi col nome del virus dell’aviaria, H5n1: «Non sono ebreo, mio nonno era un trovatello nato forse da una famiglia ricca,
anche se lo lasciarono povero, e da qui il mio cognome». [atq]