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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DI NOTO

Fortunato Avola (Siracusa) 18 febbraio 1963. Prete. Antipedofili. Fondatore del Telefono
Arcobaleno. Creatore e animatore dell’associazione Meter. «Pacioso e gioviale. Un omone» (Claudio Lazzaro) • «Studiava ragioneria e aveva pure la fidanzata quando cominciò a dare ripetizioni in un orfanotrofio e lì si accese la sua luce» (Paolo Di Stefano) • «Ha scoperto Internet, “ed è diventata la mia terra di missione”: navigando e pregando, don Fortunato si è fatta l’idea che il mondo sia abitato da milioni di pedofili. Navigando e pregando spiegò che in Italia opera una moltitudine di depravati. Denunciò siti, catturò e-mail, registrò foto e video, individuando il traffico, Asia e America. Il ricavato elettronico
e tecnologico fu mandato a varie procure d’Italia. Quella di Torre Annunziata vi fece il massimo affidamento, il volto di
don Fortunato iniziò un vorticoso giro dei tg. A 814 cittadini furono recapitati avvisi di garanzia.
Tutti a Torre Annunziata a chiedere lumi al procuratore Ormanni, tutti ad Avola
a raccogliere le opinioni del prete internettiano. Spiegò, avvertì e accusò. Spinto dalla polemica alzò il tiro e puntò sul Parlamento: una cupola culturalmente deviata appoggiava la depravazione.
Una cupola, un gruppo di intellettuali, forse anche politici. L’accusa sembrò stringersi al collo dell’allora ministro dell’Interno Enzo Bianco, accusato di indifferenza, di chiudere un occhio se non due.
Messo alle strette e richiesto di prove più concludenti, don Fortunato si dichiarò alla pari di un prigioniero politico: “I nomi li faccio soltanto al capo dello Stato e alla presenza di un delegato
dell’Onu”» (Antonello Caporale)
• «“I nomi furono fatti”, cambiarono molte cose; dal 1996 abbiamo denunciato, come Meter, 160.000 siti
pedopornografici, aiutato migliaia di bambini vittime di abusi, famiglie e la
lobby pedofila in Italia e all’estero è oggi presente più che mai. Minacce, ostruzionismo e chi mi voleva fare la pelle, sono stati
individuati e condannati soggetti altamente pericolosi, per non parlare della
Brigata Pretoriana del Fronte di Liberazione Pedofili»
• I volontari di Meter scoprirono poi anche dell’altro, «il merchandising della violenza abbinato ai colori del Catania calcio»: «Una maglietta 18 euro, un cappellino 5 euro, una toppa 3 euro: tutti con la
scritta “Acab”, acronimo che sta per “all cops are bastards” (tutti i poliziotti sono bastardi). Su Internet si può facilmente trovare il corredo necessario per l’ultrà che odia le forze dell’ordine» (Alfio Sciacca) • Nel 2007 indagato dalla Procura di Catania per diffusione di notizie false e
tendenziose e procurato allarme. Avrebbe fatto passare «un semplice furtarello ad opera di sprovveduti ladruncoli per un raid vandalico» così da «suscitare la stima, la solidarietà, l’appoggio delle istituzioni e della cosiddetta società civile» per la sua associazione. «Da tutte le parti c’è la mia foto e sotto la scritta: indagato. Questo è il vero procurato allarme»
• Il 25 aprile 2007, nella chiesa della Madonna del Carmine di Avola (di cui don
Fortunato è parroco), in occasione della cerimonia d’apertura della “Giornata della memoria dei piccoli vittime della violenza”, vennero chiamati ad alta voce i nomi di trecento bambini violentati e uccisi
da pedofili.