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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DI LUCA

Danilo Spoltore (Pescara) 2 gennaio 1976. Ciclista. Ha vinto il Giro d’Italia 2007 (il vincitore nato più a sud della storia), il Giro di Lombardia 2001, l’Amstel Gold Race e la Freccia Vallone 2005, la Liegi-Bastogne-Liegi 2007 ecc. «Quando Moser vinse il Giro del 1984, a Verona, io e Danilo eravamo davanti alla
tv. Mi commossi e lui mi disse: “Mamma, se piangi così per Moser, che cosa farai quando vincerò il Giro?”. Quelle parole non le ho mai dimenticate» (mamma Maria)
• «Le prime corse erano gite. Si partiva da Spoltore e si andava in giro per l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria come si fa per i picnic. Lo accompagnava mamma Maria, perché Danilo aveva solo 8 anni e “serviva qualcuno che lo aiutasse a cambiarsi”. Lei guidava l’Alfasud, portando il thermos con il tè caldo e una ciambella fatta in casa. Papà Alfredo, invece, seguiva il fratello Aldo, più grande di dieci anni, che correva già tra gli juniores. Fu per un litigio in famiglia, che il piccolo Di Luca decise di salire in bici.
Era andato a fare il tifo a Lanciano. Aldo rinunciò alla volata per il 15° posto. Quando scese dal palco, trovo il fratellino ad aspettarlo arrabbiatissimo. “Se vuoi corri tu e fammi vedere come si fa”, lo provocò Aldo. E Danilo, che era uno scricciolo, rispose: “Ora corro io e ti faccio vedere”. Lo aiutò Mario De Nicola, un amico di famiglia che abita a pochi metri da casa Di Luca e
da ragazzo andava a scuola con il padre. è stato il suo primo direttore sportivo e un maestro di sport. “Se vuoi correre — disse — ho una bici per te”. Il Killer mosse i primi passi nella Spiga Aurea, una squadretta di Spoltore.
La prima gara il 29 aprile 1984 a Picciano: subito una vittoria. Era già un predestinato. Quando arrivava alle corse, da Giovanissimo, gli altri bambini
dicevano ai genitori: “Oggi c’è ancora Di Luca, non si vince”» (La Gazzetta dello Sport)
• «Splendido “finisseur”: nel 1998 arrivò terzo al Mondiale under 23 di Valkenburg, Olanda, vinto da Ivan Basso, secondo
un altro azzurro, Nocentini. Passato professionista, ha avuto una carriera in
chiaroscuro, molto altalenante. Il suo nome risultava in molte intercettazioni
telefoniche del dottor Carlo Santuccione, il medico pescarese denunciato e
anche arrestato per doping, che fu suo preparatore personale. Per questi fatti
gli organizzatori del Tour nel 2004 non lo hanno voluto. Quelle intercettazioni
gli hanno precluso anche la maglia azzurra: niente Olimpiade e niente Mondiale» (Walter Gallone)
• Nel 2007 subì una squalifica di tre mesi legata all’inchiesta Oil for drug del 2004 e alla frequentazione del medico Santuccione
(vedi). Di Luca: «Abita a poca distanza da casa mia, è stato il medico della nostra famiglia. Io vinco corse da quando sono salito in
bicicletta. Col doping si esaltano i brocchi. Chi ha qualità ci rimette. Io sono uno dei più interessati alla lotta» • Nel febbraio 2008 la Procura del Coni ne chiese la squalifica per 2 anni per i
sospetti sul profilo ormonale emerso dai controlli dopo la tappa dello Zoncolan
(30 maggio 2007: secondo l’accusa, la variazione della densità delle urine riscontrata tra il controllo dopo la tappa e quello “a sorpresa” effettuato la sera sarebbe stata causata dall’assunzione forzata di liquidi per via endovenosa, allo scopo di mascherare l’assunzione di altre sostanze rintracciabili nell’urina). Il 16 aprile 2008 fu assolto dal giudice di ultima istanza del Coni in
materia di doping, «perché l’ipotizzato uso di un metodo proibito non ha raggiunto il grado di probabilità richiesto dall’articolo 3.1 del Codice Wada»
• Sposato dal 28 dicembre 2003 con Valentina Giuliani: «Ci siamo conosciuti alle corse. Mio padre Stefano allora dirigeva la Mobilvetta,
io mi occupavo della parte amministrativa e spesso lo seguivo. Per Danilo all’inizio c’è stata una particolare antipatia, perché appena passato professionista, nel 1998, faceva dichiarazioni troppo spavalde». [ath]