Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DI BELLA
Antonio Milano 16 marzo 1956. Giornalista. Direttore del Tg3 (dal 2001). Figlio d’arte (suo padre Franco fu direttore del Corriere della Sera), prima di arrivare
alla direzione è stato anche vicedirettore e corrispondente da New York (Michele Anselmi: «Risultò il giornalista più blobbato della Rai: in attesa di collegarsi, faceva di tutto, canticchiava i
classici dei Beatles, scherzava con i cameramen, raccontava fatti suoi»)
• «La mia ricetta giornalistica è semplice: andare sul posto, raccontare quel che si vede con semplicità, senza banalità, e un pizzico di impertinenza» • Nel marzo 2007 Sandro Curzi lo accusò di fare un tg «appesantito, paludato, schiacciato sui Ds, o meglio sulla segreteria Ds». Sua replica: «Sono stato definito anche berlusconiano, kabulista, rifondarolo. Ho sempre
risposto con un sorriso e con il lavoro» • «Mio padre diceva che sono di sinistra nelle dichiarazioni, ma non negli
atteggiamenti. Ricordo un furioso litigio sul Cile. E non nascondo che, con lui
direttore, il Corriere visse una brutta sterzata a destra. All’epoca leggevo la Repubblica, lavoravo a Radio Milano Centrale, non sopportavo
quegli articoli di Giovanni Testori piazzati polemicamente in prima pagina» • Appassionato di musica, soprattutto quella brasiliana, si diletta nello
scrivere canzoni. «Farei di tutto per esibirmi a Sanremo. Qualche anno fa ho scritto una canzone, Samba fiesolana, per Irene Grandi. Non ebbi il coraggio di spedirgliela» • Interista.