Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DELLA VALLE
Raffaele Acqui Terme (Alessandria) 17 novembre 1939. Avvocato. Nel 1994 fu eletto
deputato nelle liste di Forza Italia • «Chi lo conosce da tempo ricorda bene quel giorno in una vecchia casa di
ringhiera di via Italia a Monza: lui, giovane legale, che vola da una parte all’altra del cortile, op-là!, con i giudici della Corte d’Assise venuti apposta da Milano che dicono: “Che fa avvocato, è matto?”. Altro che matto: con quel salto, Raffaele Della Valle riuscì a dimostrare l’innocenza del suo cliente, un giovane accusato dell’omicidio del padre. L’imputato pareva spacciato: una domenica mattina aveva detto che dei rapinatori
erano entrati in casa sua e lo avevano colpito alla testa, facendogli perdere i
sensi. Quando si era svegliato, i rapinatori erano fuggiti e suo padre, un
orefice molto noto in città era morto, ucciso. A quel punto, aveva chiesto aiuto. Ma dall’unica porta di quella casa, aveva giurato un testimone, quella domenica mattina
non era uscito, né tantomeno fuggito nessuno. Il figlio dell’orefice era così stato arrestato per omicidio, nella convinzione che i rapinatori, in realtà, non esistevano. Della Valle sosteneva che si poteva scappare dalla casa del
delitto anche senza uscire da quella porta “controllata” dalla testimone: bastava saltare da un balcone all’altro, e poi da un tetto all’altro. Di fronte allo scetticismo dei giudici, li aveva invitati a seguirlo sul
posto, dove avrebbe mostrato egli stesso la possibilità della via di fuga alternativa. Il figlio dell’orefice fu assolto per non aver commesso il fatto e Della Valle si fece la fama
del “Perry Mason della Brianza”, come lo chiamarono i giornali. Una fama consolidata poi da una pioggia di
altre assoluzioni eccellenti — Enzo Tortora, per dirne uno — e di altri processi impossibili vinti tutti con la stessa tecnica: indagini,
indagini, indagini» (Michele Brambilla)
• Studio a Monza con i due figli.