Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DE SETA
Vittorio Palermo 15 ottobre 1923. Regista. Nastro d’argento nel 1962 per la fotografia in bianco e nero di Banditi a Orgosolo. Ultimo lavoro Lettere dal Sahara (2006). «Il cinema è soprattutto un processo creativo. Qualcuno si sarebbe mai sognato di chiedere a
Van Gogh un preventivo dei colori che avrebbe impiegato per un quadro?» • «Il maestro, l’autore di Banditi a Orgosolo, Un uomo a metà e del televisivo Diario di un maestro (“Lo portò in tv Raffaele La Capria, nessuno ne ha fatto un dvd, non c’è stata diffusione”). Quei piccoli-grandi capolavori degli anni Cinquanta; dieci, intensi minuti di storie di mare e di terra, da Lu tempu di li pisci spata a Isole di fuoco, da Pasqua in Sicilia a Contadini del mare a Pescherecci» (Leonardo Jattarelli) • «D’origine vengo da una famiglia aristocratica palermitana ma fino ai vent’anni non capivo niente della vita. Poi sono stato due anni prigioniero in
Germania, da ufficiale, e lì ho conosciuto nelle circostanze più dure il popolo, come si diceva allora. Quando ho cominciato a fare il regista
ho sentito di dover saldare un debito e per questo ho raccontato la vita dei
pescatori, dei contadini, dei minatori, di chi non aveva voce. Da lì al marxismo il passo è stato breve. Col tempo come tanti sono passato per la psicanalisi, Jung, e per
un riavvicinamento alla religione. Quella di don Milani e di Madre Teresa. Sa
chi è stato la mia guida spirituale? Tolstoj» (a Paolo D’Agostini)
• «In occasione del suo sessantesimo compleanno, Martin Scorsese ricevette in dono
dai produttori del Mio viaggio nel cinema italiano sette documentari di Vittorio De Seta. Il regista americano rimase
assolutamente folgorato dalla purezza registica del collega italiano, e mentre
ammirava le immagini della terra che avevano abbandonato i suoi nonni, si
commosse a scoprire lo straordinario lavoro misconosciuto di un “antropologo che parlava il linguaggio di un poeta”» (Antonio Monda).