Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DE GRADA
Raffaele Zurigo (Svizzera) 28 febbraio 1916. Critico d’arte • Figlio del famoso pittore Raffaele (per distinguerlo, viene chiamato
Raffaellino). «A 19 anni scrive su L’Italia letteraria di Massimo Bontempelli. Poi la famiglia si trasferisce in
Italia: Gussola (Cremona), San Gimignano, Firenze (la sua casa è frequentata da Libero Andreotti, Carena, Graziosi, Colacicchi, Loria, Carocci)
e Milano. Nel capoluogo lombardo è allievo di Antonio Banfi. Suoi compagni di strada: Remo Cantoni, Luciano
Anceschi, Vittorio Sereni, Enzo Paci. Con Ernesto Treccani fonda la rivista
Corrente di vita giovanile. Antifascista, nel 38 e nel 43, si fa,
rispettivamente, sette e cinque mesi a San Vittore. Partigiano, subito dopo la
guerra, a Firenze, è nominato direttore dell’Eiar (l’attuale Rai), mentre l’amico Carlo Levi va a dirigere La Nazione. Giornalista, deputato, docente all’Accademia di Brera. Libri: su Umberto Boccioni, Giovanni Boldini, Mario Mafai;
sui Macchiaioli; sull’Ottocento italiano ed europeo e su decine di artisti contemporanei» (Sebastiano Grasso)
• Nel dicembre del 2007, a novantun anni suonati e dopo una vita nel Pci, si
iscrisse al partito di Rifondazione comunista: «Gli ideali del comunismo sono stati al centro dell’impegno della mia vita e con questa scelta intendo riaffermare la mia
convinzione del loro valore e della loro attualità per dare un futuro migliore all’uomo, senza più sfruttamento e guerre di dominio di un popolo su un altro».