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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DE CATALDO

Giancarlo Taranto 1956. Magistrato. Giudice alla Corte d’Assise di Roma. Scrittore • Autore di Romanzo criminale (Einaudi, 2002), ispirato alla storia della banda della Magliana, l’organizzazione malavitosa che tra il 1977 e la metà degli anni Ottanta si dedicò all’usura, alle scommesse clandestine, al traffico d’armi, al commercio di droga (per poi essere da lui giudicata). Elsa Vinci: «Non è soltanto un affresco sulla mala di Roma, senza romanticismo somiglia a un’epopea». Michele Placido ne trasse nel 2005 un film di grande successo
• «Il suo nome viene accostato a quello del geniale maestro del thriller americano,
James Ellroy: per la felicità assoluta con cui De Cataldo riscrive e declina in chiave noir la recente storia
italiana» (Francesco Fantasia) • «Io credo nella narrativa che racconta la realtà, non m’interessano i romanzi depressi, minimalisti, con un protagonista monologante in
un interno borghese. Credo nelle storie d’azione, nelle passioni forti: i miei maestri sono Salgari e Sergio Leone» • Risposte standard per chi gli chiede del rapporto tra scrittore e magistrato: «C’è quello che va rassicurato sul fatto che non condanno personaggi di fantasia e
non assolvo colpevoli in carne e ossa perché mi sono letterariamente simpatici; quello che mi accusa di essere una specie di
quinta colonna del crimine o l’ultimo nostalgico della III Internazionale e gradirebbe che si impedisse ai
giudici di pubblicare libri; quello angosciato dal tempo, a cui dico che non so
giocare a tennis e che, in definitiva, del mio tempo libero dispongo come più mi aggrada» (a Sara Cascelli)
• Altri libri: Teneri assassini (2005), Nero come il cuore (2006), Nelle mani giuste (2007), Onora il padre (2008), tutti pubblicati da Einaudi • Onora il padre era uscito la prima volta nel 2000 nei Gialli Mondadori. «Forse oggi un libro come questo non l’avrei potuto scrivere, almeno come lo scrissi allora. Sono passati solo otto,
nove anni ma tante cose sono cambiate. Allora, la paura era ancora un fatto
letterario, piacevano i serial killer come Hannibal e altri mostri romanzeschi.
Oggi invece la paura è una componente della nostra esistenza. Al punto che in cambio di una promessa
di sicurezza accettiamo le limitazioni delle nostre libertà. Sarà stato l’11 settembre, non lo so, ma oggi molte cose sono diverse» (a Ranieri Polese)
• Tifoso della Roma. [aqm]