Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DE BUSTIS
Vincenzo Roma 12 luglio 1950. Banchiere. Ex amministratore delegato di Deutsche Bank
Italia (2003-2008). Ex amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena (2000-2003). Nel 2008 si è trasferito a Londra per mettere in piedi un fondo di private equity • «Cresciuto professionalmente nel triangolo capitolino Banca di Roma, Cofiri, Bnl,
quando arrivò in Puglia, nel 1992, la Banca del Salento aveva 877 dipendenti e 5 mila
miliardi di lire di raccolta. Otto anni dopo, in partenza per la direzione
generale della banca senese, l’istituto di credito salentino, ribattezzato Banca 121, poteva vantare 16 mila
miliardi di raccolta, 1400 dipendenti e 1700 promotori. Si fregiava del titolo
di miglior “Virtual bank” italiana, ovvero pochi vecchi sportelli e tanto internet. Una crescita a mille
grazie anche alla consulenza di Giorgio Mariotti, vecchio marpione della Borsa
negli anni Settanta e Ottanta. D’Alema rimase impressionato dalla creatività e anche dalla grinta di un banchiere che stava facendo così bene proprio nel suo feudo salentino. Le loro strade rimasero separate fino al
1996. Non si può dire allora che De Bustis sia un “banchiere rosso doc”. Semmai un trasversale, come lo ricordano a Siena» (La Stampa)
• Problemi per alcuni spericolati prodotti finanziari (MyWay e ForYou) varati ai
tempi in cui stava a Banca 121. Chiacchiere perché Deutsche Bank finanziò le scalate di Fiorani e Consorte • «Chi c’è ancora tra i vostri?, chiede Pinotti al Sovrano Grande Illuminato. Lui, dopo un
po’di resistenza, lascia capire che vicino agli Illuminati c’è il banchiere Vincenzo De Bustis, l’uomo, considerato amico di Massimo D’Alema, che portò al Monte dei Paschi di Siena per un prezzo considerato allora esorbitante la
Banca del Salento» (Alberto Statera a proposito di Fratelli d’Italia, inchiesta sulla massoneria di Ferruccio Pinotti, Rizzoli, 2007).