Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DE BENEDETTI
Rodolfo Torino 2 luglio 1961. Imprenditore. Manager. Figlio di Carlo. Amministratore
delegato di Cir (l’holding industriale del gruppo di famiglia) e Cofide (l’holding finanziaria) fino alla scissione (Cir 1 e Cir 2) dell‘estate 2008. Adesso si occupa esclusivamente delle attività nei settori energia, sanità, componentistica e servizi finanziari (mentre il padre è rimasto a guidare il settore media): «Non è un mistero che il figlio dell’Ingegnere, a differenza del padre, non sia un amante dell’editoria. Con il riassetto smette di occuparsene. Rodolfo lascia infatti tutte
le cariche in Cir e Cofide (resta in consiglio) per assumere la guida della
nuova società in cui sono raggruppate Sorgenia (energia), Shh (sanità), Sogefi (componentistica), Jupiter, Oakwood, Cir International, Ciga-Medinvest» (Federico De Rosa)
• «Infanzia a Torino, collegio a Villarssur-Ollon in Svizzera, quindi l’università a Ginevra, prima laurea in Economia, l’altra in Giurisprudenza. Comincia a lavorare con Mathysen Gers, socio della
Lombard Odier, banca ginevrina dove si fa le ossa per un anno. Nell’87 prende casa a New York appena sposato con Emmanuelle de Villepin: nella
Grande Mela, dove la moglie, esuberante e bellissima, diventa ambìta nei salotti più chic — resta un anno alla scuola di Peter Cohen della Shearson Lehman, giusto il tempo
per assistere al black monday della Borsa di Wall Street. Rientra in Italia
nell’88, come direttore Affari esteri di Cofide alla vigilia della scalata del gruppo
De Benedetti alla Société générale de Belgique e della guerra con la Fininvest sulla Mondadori. Non c’è tempo per la gavetta, Rodolfo è chiamato dal padre in prima linea. Cresce in fretta: nel 1990 è direttore generale della Cir, tre anni dopo amministratore delegato (e nel 1995
farà il bis con la Cofide). Una corsa a ostacoli che si conclude il 31 luglio 1997,
quando l’Olivetti passa sotto il controllo di Roberto Colaninno. Esce ovviamente dal
board Rodolfo, che si concentra sulla finanza, sull’editoria (gruppo Espresso-Repubblica), su Internet (da Cirlab a Kataweb). O
sulle licenze dell’Umts, sull’Energia, sugli Aeroporti, fino agli infiniti nuovi business» (Monica Setta)
• «Un imprenditore fuori dagli schemi. Che veste casual, pantaloni di velluto a
coste e maglione, in una città ossessionata dalla moda, Milano» (la Repubblica) • La moglie Emmanuelle de Villepin (cugina dell’ex premier francese) nel 2006 debuttò come scrittrice con il romanzo Tempo di fuga (Longanesi). Tre figli: Neige, Alix e Mita. [aqh]