Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
DALLA CHIESA
Nando (Fernando) Firenze 3 novembre 1949. Sociologo (Bocconi). Politico.
Sottosegretario all’Università nel Prodi II (2006-2008). Nel 1992 (Rete) e 96 (Ulivo) eletto alla Camera, nel 2001 al Senato (Margherita). Candidato sindaco di Milano nel 93, fu sconfitto
dal leghista Marco Formentini. Libri: Il giudice ragazzino (storia del giudice Rosario Livatino, Einaudi 1992), Delitto imperfetto (sull’assassinio del padre, Mondadori 1994), La partita del secolo (storia di Italia-Germania 4-3, Rizzoli 2001) ecc. Da ultimo Album di famiglia, storia di quattro generazioni di Dalla Chiesa (Einaudi 2008) • Nel 2008 ha presentato a Roma l’anteprima della sua opera teatrale Poliziotta per amore (marzo) • Figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (1920-1982), ucciso dalla mafia,
fratello di Rita • «Una delle personalità che più ha contribuito a dare apertura e credibilità alle istituzioni presso l’opinione pubblica e la società civile, un uomo politico da sempre impegnato per la legalità e l’etica pubblica» (dall’inutile appello per farlo tornare in Parlamento firmato nel 2008 da don Luigi
Ciotti, Novella Calligaris, Dario Fo ecc.). Quando la sua candidatura fu
esclusa dalle liste per le politiche 2008, commentò così: «Mi amareggia che siano andati a cercare cognomi da rotocalco e abbiano
accantonato uno di quelli più amati dal Paese nel dopoguerra. Torno a Palermo, a insegnare Sociologia
economica: è un modo per fare da vicino la battaglia contro il racket, il pizzo, il
riciclaggio»
• Dal 1968 al 1981 fu politicamente impegnato nella sinistra extraparlamentare: «Mio padre non era certo entusiasta delle mie idee politiche. Ma ciò non gli impedì - proprio per il rispetto e l’amore che sempre ebbe per i giovani - di voler dialogare, capire» • Nel 1985 fondò il circolo “Società Civile” (si potevano iscrivere tutti i cittadini salvo chi aveva un incarico politico):
«Fummo bollati dalla destra come “comunisti” e dalla sinistra come “anticomunisti”. Per entrambi eravamo dei “moralisti, salottieri, manichei, rompic...”. E, soprattutto, dei “qualunquisti”» • Sposato con Emilia Cestelli, due figli (Carlo Alberto e Dora, come i genitori) • Non va allo stadio dal 2006: « Quando ero ragazzino, rubavo l’abbonamento a mio padre pur di non mancare a una partita dell’Inter. Poi, cresciuto, ho sempre acquistato il biglietto: la mia è una vera passione. Ora basta. Calciopoli ha rotto il mio giocattolo preferito.
L’organizzazione scientifica del campionato mi ha proprio schifato» (a Giancarla Ghisi). [apj]