Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
D’ANTONI
Sergio (Sergio Antonio) Caltanissetta 10 dicembre 1946. Sindacalista. Ex segretario
della Cisl (1991-2000). Politico: fondata Democrazia europea con un gruppo di
ex del Partito popolare e con la forte protezione di Andreotti, partecipò alle elezioni politiche del 2001 (senza mai dire, prima del voto, se si dovesse
considerare un partito di centrodestra o di centrosinistra): nessun membro
della De entrò alla Camera, due soli candidati ottennero il seggio al Senato. Sciolto il
partito nell’Udc, in un’elezione supplettiva del 2004 entrò alla Camera con la Margherita. Rieletto nel 2006, fu viceministro dello
Sviluppo economico nel Prodi II (2006-2008). Nel 2008 deputato col Partito
democratico (vicepresidente della commissione Finanze). Per il Pd è responsabile delle politiche per il Sud
• «Padre impiegato di banca, madre casalinga. Per mia madre i figli dovevano
entrambi laurearsi e fare una professione che li promuovesse socialmente.
Studiavo, facevo sport, vendevo enciclopedie. Ottomila lire per ogni
enciclopedia venduta, che costava 120 mila lire. A quattro anni presi l’acetone. Stetti molto male e i miei mi “dedicarono” a Sant’Antonio. Quando guarii, per due anni, indossai il saio. Miti? Kennedy, Martin
Luther King, don Milani. Canzoni? Gino Paoli:
Il cielo in una stanza e Sapore di sale. Mi innamorai subito di una ragazza al liceo. Avevo quindici anni e lei
quattordici. La ragazza è poi diventata mia moglie. Al sindacato arrivai attraverso l’esperienza del Movimento Studentesco, il Sessantotto, Lettera a una professoressa di don Milani. Per me la parola magica è concertazione. La parola con la quale sono cresciuto. Individuazione di
obiettivi comuni e comportamenti coerenti. Lo sciopero è l’estrema ratio. E la concertazione lo evita» • Grande appassionato di basket («facevo il playmaker») • Sposato con Maria Concetta Nicoletti, un figlio.