Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
D’ALESSIO
Gigi (Luigi) Napoli 24 febbraio 1967. Cantante. Autore. Nell’ottobre 2007 trionfale concerto all’Olympia di Parigi; nel 2008 impegnato nello spettacolo “senza rete” “A gentile richiesta scegliete le canzoni e io mi faccio in quattro per voi” (ogni spettatore estratto a sorte chiedeva il pezzo preferito). Autore del
brano Il mio amico, con il quale la compagna Anna Tatangelo è giunta seconda al Festival di Sanremo del 2008 (in quell’occasione lei gli urlò dal palco «Gigi ti amo»). Il 2 aprile 2008 il Tribunale di Roma l’ha condannato a nove mesi di reclusione (lesioni personali aggravate, esercizio
arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone e ingiuria, pena
sospesa) per aver picchiato l’11 gennaio 2007 Alessandro Foggia e Mauro Terranova, fotografi che presidiando
la sua abitazione all’Olgiata (Roma) tentavano di documentare la storia con la Tatangelo: «Considero questa sentenza un “invito” a chi, per mero guadagno, usi la vita privata delle persone amate dal pubblico»
• I genitori avevano un’attività nell’abbigliamento all’ingrosso: «A 4 anni mio padre mi regalò una fisarmonica». A 21 anni diplomato in Pianoforte al Conservatorio di Musica di San Pietro a
Majella di Napoli, a 23 era il pianista di Angela Luce e Mario Merola, con il quale realizzò e interpretò il brano Cient’anne (da cui è stato tratto anche un film, uscito nel 1999), su testi di Luigi Giuliano, boss
della camorra di Forcella: «Mi piaceva quel testo, lo musicai e lo cantai con Mario Merola. Tempo dopo seppi
che questo signore aveva avuto dei guai con la giustizia. Il resto è vaniloquio e diffamazione» • «Quando osai scrivere sul Corriere della Sera e sul Forum Corriere.it fegizfiles
che a me Gigi D’Alessio piaceva perché era una sintesi fra la grande enfasi della canzone napoletana tradizionale e la
modernità pop di personaggi come Eros Ramazzotti e Claudio Baglioni, ricevetti, da alcuni
lettori, messaggi dal seguente tenore: “Lei è minacciato, vero Fegiz?”. “Ha dei parenti stretti in ostaggio alla camorra?”. “Uno che ama De Andrè non può scrivere che D’Alessio è bravo”. Eppure che fosse bravo lo pensavo e lo penso ancora. Storie di abbandoni, di
amori consumati fra sogni, povertà e piccole illegalità» (Mario Luzzatto Fegiz)
• «Io scrivo sul sociale, vedi canzoni come Non mollare mai o Non c’è vita da buttare. Ho anche letto Gomorra di Saviano. Non mi ha raccontato nulla che non sapessi e non avessi già vissuto sulla mia pelle. Per i giovani di quelle parti due sono le vie d’uscita, scappare oppure... Il boss nei vicoli è una star come i cantanti. E il ragazzino diventa un suo fan perché vuol diventare come lui. Ignorando che un malavitoso o va in galera o viene
ammazzato o a un certo punto perde tutto quello che ha. Insomma, alla fine è una strada senza uscita» • Tre figli dalla moglie Carmela Barbato. Nel gennaio 2007 il primogenito Claudio
(19 anni) gli ha dato una nipotina • Sulla compagna Anna Tatangelo: «Ha 20 anni sulla carta, 40 in testa e cucina con l’esperienza di una vecchia di 90».