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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CROCETTI

Nicola Patrasso (Grecia) 4 agosto 1940. Editore. Della rivista Poesia, fondata nell’88. Andrea Cortellessa celebrandone il ventennale: «Il più sorprendente dei fenomeni editoriali: un mensile tutto di poesia che raggiunge
quasi tutte le edicole italiane (la tiratura media è sulle 20.000 copie ma con certi numeri si sono sfiorate le 50.000; in totale se
ne sono vendute più di due milioni). Più di duemila poeti, ha pubblicato Poesia, e circa 25.000 poesie in 36 lingue»
• «All’inizio ci credeva solo lui. Chi te la compra?, gli dicevano. Ma la sua fede era
granitica, alimentata da tre solidi argomenti. Il primo, come dire, di merito.
Quando lo ripete, ancora oggi, si accalora fin quasi alle lacrime. “Insomma — insiste — di cosa parliamo noi a distanza di secoli? Diciamo la verità: parliamo di Omero, Esiodo, Saffo, Dante. Perché gli uomini muoiono, sempre. E a raccontarli restano solo le parole dei poeti”. E se si vuole, anche fatta la tara della moda, i milioni che ascoltano la
Commedia di Benigni non sono poi una conferma così facile da ignorare. Infatti il secondo argomento di Crocetti erano i numeri. “All’epoca in Italia si contavano 380 riviste di poesia. Tutte o quasi a circolazione
locale, poche centinaia di copie l’una: ma testimoni di una sete reale. ‘Bisogna solo arrivare in tutta Italia’, dicevo. Non in libreria ma in edicola, fino all’ultimo dei paesini: ora l’han capito tutti, anche coi libri. Ma allora io ho bussato a nove distributori,
prima di trovare quello che ha creduto in me. Non se n’è pentito”. Oggi è ancora lo stesso, la Sodip di Angelo Patuzzi. Il terzo argomento era il metodo,
che poi è anche una critica tuttora ribadita verso la polvere delle accademie: “L’ho imparato negli Usa. L’importanza di parlare in modo semplice anche delle cose difficili. Perché questo è il difetto delle riviste letterarie italiane: il linguaggio da iniziati,
professori che scrivono per altri professori. Ma la poesia deve raggiungere
tutti”» (Paolo Foschini)
• Madre greca, arrivò in Italia nel 1945: «Mio padre era un proprietario terriero, figlio di immigrati italiani, che in
Grecia avevano fatto un po’ di fortuna [...] Finita la guerra gli confiscarono tutti i beni e lo
rispedirono “al suo paese”». [anl]