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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CREPET

Paolo Torino 17 settembre 1951. Psichiatra. «È vero, in Tv ci sono, e da molto tempo. Ma vado solo perché mi chiamano. Non ho mai chiamato per andare» • «Parte bene, il Crepet pubblico. Dopo una doppia laurea in Psichiatria e
Sociologia (perché “mi piace l’umanità, l’uomo”), comincia facendo il ragazzo di bottega di Franco Basaglia e abbracciando d’impeto le tesi antipsichiatriche. Fa un po’ di gavetta nell’Ospedale psichiatrico di Arezzo, un laboratorio delle intelligenze-contro dell’epoca, e di contatto in contatto diventa coordinatore psichiatrico della Regione
Lazio. Una borsa di studio sul suicidio concessagli dall’Organizzazione mondiale della sanità lo indirizza a quello che sarà il suo filone più ricco e duraturo: i giovani, i loro problemi e le loro devianze. Parte bene
anche il Crepet privato. Il padre È prorettore dell’Università di Padova, i nonni sono artisti (un pittore e un ceramista). Le antenate sono
emancipate ben oltre il proprio tempo, tanto che la bisnonna materna, peraltro
contessa, si vantava pubblicamente di aver sedotto il Passator cortese. Una
famiglia, fa notare oggi Crepet nelle note biografiche disseminate qua e là, che gli ha fatto immagazzinare “sensazioni, emozioni, potenzialità”. Doti che lui ha gettato sul piatto di una girandola di vaghe attività. Perché Crepet non È solo il commentatore principe di episodi emozionali. A parte i più svariati incarichi istituzionali da parte di comuni tosco-umbro-emiliani, È stato consulente dell’Esercito per i problemi del nonnismo, insegnante in un laboratorio fiorentino di
scrittura, censore (riluttante) nell’apposita commissione cinema, attore teatrale dei suoi stessi testi. Qua e là lo psichiatra tuttologo lascia però filtrare di essere anche uno psicoterapeuta. Non ci informa dove e come si sia
formato, ma si autodefinisce “puttana dell’anima” e dà squarci sui suoi casi clinici da far invidia a uno sceneggiatore di Hollywood.
Chi può vantare infatti una “licantropa che fa sesso sui tetti di notte, dove gira tutta nuda, come se nulla
fosse”?» (Stefania Rossini)
• Spesso ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta e immancabilmente se si parla del
caso di Cogne (vedi FRANZONI Anna Maria). Aldo Grasso: «Il famoso trio coatto: Simonetta Matone, Paolo Crepet, Francesco Bruno» (coatto nel senso di coazione a ripetere) • «Velina con i baffi» (Antonio Ricci) • Tra i suoi libri: Le dimensioni del vuoto. I giovani e il suicidio (Feltrinelli, 1993), Le misure del disagio psicologico (La Nuova Italia Scientifica, 1994), Cuori violenti. Viaggio nella criminalità giovanile (Feltrinelli, 1995), I giorni dell’ira. Storie di matricidi (Feltrinelli, 1998), I figli non crescono più (Einaudi, 2005).