Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
COVATTA
Giobbe (Gianmaria) Taranto 11 giugno 1956. Attore. Scrittore. Prima grande popolarità grazie alle apparizioni al Maurizio Costanzo Show dove leggeva sue composizioni ispirate alla Bibbia, ma che facevano ridere. Da ultimo visto nello spettacolo Seven (i 7 vizi capitali) • «Io provengo dalla commedia dell’arte, quella meravigliosa scuola d’improvvisazione in cui sai soltanto da dove partire, non dove devi arrivare:
tutto il resto è invenzione» • «Sul palco del Derby o dello Zelig la regola era: se non ti menano, funziona» • «Si affida ai toni e ai modi sommessi con cui butta lì una battuta, confermando la regola secondo cui un buon umorista raramente fa
sbellicare dalle risate» (Brunella Schisa) • «Sono un comico, non un umorista, c’è una differenza fondamentale. L’umorista è uno che recita le battute del comico, ma non ci mette la comicità. Per esempio Paolo Rossi. Lui è un umorista. In televisione e in teatro funziona benissimo, ma quando scrive un
libro non ha lo stesso successo. Perché? Perché le sue battute sono legate alla sua immagine e funzionano soltanto se dette da
lui. Io invece quando scrivo i libri faccio l’operazione inversa: cancello tutte le battute legate all’interpretazione. Per questo vendo»
• I suoi libri Parola di Giobbe e Pancreas hanno venduto milioni di copie: «I veri scrittori non me l’hanno perdonata e alcuni sono stati presi da crisi isteriche» • Collabora da anni con Amref, onlus con programmi in Africa: «Avevo regalato a una bambina la sorpresina di un ovetto Kinder. Era felicissima,
ci ha giocato per tutto il giorno. La sera me l’ha riportato: pensava di dovermelo restituire. Qui c’è tutta la differenza tra un popolo povero ma fiero e dignitoso e la nostra
cultura dell’indifferenza e del consumismo» • Sposato con Paola Catella, due figli. [amw]