Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CORSICATO

Pappi (Pasquale) Napoli 12 giugno 1960. Regista. «I miei film nascono sempre da una musica» • Studi alla facoltà di Architettura sulle orme del padre (che costruì il centro direzionale di Napoli), fu poi a New York per studiare danza,
coreografia, recitazione. «Al cinema però cominciavo a pensarci fin da piccolo. Ma mi sembrava qualcosa di lontano,
difficile da realizzare. Finché venni colpito al cuore dai film di Pedro Almodovar, che in quegli anni si
faceva conoscere in tutto il mondo. Il suo immaginario, il suo modo di
raccontare i personaggi: riconobbi una sensibilità molto simile alla mia». Antonio Tricomi: «A 29 anni, la folgorazione. Corsicato torna a Napoli: Elvio Porta sta girando
Se lo scopre Gargiulo con Giuliana De Sio, Pappi è tra gli assistenti. Viene a sapere che Almodovar è a Roma per ritirare il David di Donatello per Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Pappi si imbuca alla cerimonia, lo avvicina, gli parla. “Mi sono comportato come un fan, facendogli un discorso anche un po’ infantile: fammi venire sul tuo set, faccio qualunque cosa, anche solo
guardare. Inspiegabilmente mi disse di sì”. Nuovo spostamento: Pappi raggiunge il set di Almodovar a Madrid. Il film è Légami, il fan osserva il suo idolo al lavoro, non si distrae un attimo e fa anche la
comparsa. Passano altri due anni. Pappi è di nuovo a Napoli, per l’esattezza a Scampia, che allora si chiamava “167”. Sta girando il suo primo corto, Libera, protagonista l’amica d’infanzia Iaia Forte. “Tornato a Napoli scoprivo delle realtà che non conoscevo prima: Scampia, i neomelodici e quella desolazione che
nasceva nei nuovi quartieri della periferia. Così decisi finalmente di raccontare delle storie. Mi trovai dietro una cinepresa,
circondato da persone in attesa di ordini: mi bloccai, venni preso dal panico.
Non avevo sceneggiatura, ma tutta la storia ben chiara nella testa. Accanto al
panico cominciò però a farsi strada un’altra sensazione: un benessere mai provato prima. Ero su un set, stavo girando
un film. Sì, mi dissi, è questo che devo fare nella vita”. Parte la grande avventura. Il corto viene presentato nel ’91 in una sala napoletana, il President: l’accoglienza è ottima. Incoraggiato, Pappi gira altri due corti, due ritratti di donna, ancora
con Iaia Forte e con Cristina Donadio.
Libera diventa il titolo del suo primo film, in tre episodi. Lo presenta alla
Berlinale nel 1993 e scoppia il caso. “I critici erano scioccati. Nessuno mi conosceva, non ero il solito cineasta
romano. Non rappresentavo nessun salotto, nessuna lobby. Qualcuno scrisse:
segnatevi questo nome”. Da Berlino la sua fama rimbalzò in Italia, Libera vinse il Nastro d’argento per la migliore opera prima e altri premi. Era fatta. Seguono altri due
lungometraggi, I buchi neri nel 1995 e Chimera nel 2001. La partecipazione al film collettivo del 1997 I vesuviani con Capuano, De Lillo, Martone e Incerti. Due videoclip, con gli Almamegretta e
Nino D’Angelo. E soprattutto 36 video d’arte: Corsicato segue il lavoro di Mimmo Paladino, Yannis Kounellis, Rebecca
Horn e tanti altri» • Da ultimo attivo soprattutto in teatro, ha curato la regia della Carmen di Bizet al San Carlo, de La voce umana di Cocteau per Ravello, di Eva Peron di Copi. [amb]