Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CORDERO
Franco Cuneo 1928. Giurista. Saggista. Polemista. «Insigne giurista e insolito scrittore» (Antonio Gnoli). Nel 2007 pubblicò il romanzo L’armatura (Garzanti). Noto anche per aver affibbiato a Silvio Berlusconi il soprannome di
“Caimano” • «Elementari e liceo a Cuneo dove sono nato. L’università invece l’ho fatta a Torino. Ricordo che al liceo avevo deciso che sarei diventato medico.
Poi fui traviato da un tale di qualche anno più grande di me che mi prospettò un avvenire radioso nel mondo della giurisprudenza. Mi laureai in Diritto
romano con Giuseppe Grosso, il quale mi offrì di restare all’università. Rifiutai, salvo poi pentirmene. Decisi di fare l’avvocato a Milano. Avevo 26 anni e la sensazione di aver seppellito ogni velleità di tipo scientifico. Nel 1959 vinsi la cattedra messa a concorso dall’Università di Urbino. Provai a tornare all’Università di Torino. Generosamente Grosso fece di tutto perché potessi riuscire nell’impresa. E infatti nel 1974 approdai nuovamente a Torino. La cosa che non potevo
immaginare era che due anni dopo mi avrebbero chiamato a insegnare all’Università di Roma»
• Tra i suoi libri: Procedura penale (Giuffrè, 1966), Osservanti (Giuffrè, 1967), Trattato di decomposizione (De Donato, 1970), L’Epistola ai Romani (Einaudi, 1972), Savonarola (Laterza, 1986-88), Le strane regole del signor B. (Garzanti, 2003, premio Bagutta) • Scrittura ricercata, dotta, spezzata, con la quale infilza ogni volta che è possibile Berlusconi, da lui chiamato “signor B.” e sommamente disprezzato (trattato come un Mackie Messer della contemporaneità). Ammiratissimo, ciononostante, da Giuliano Ferrara, sottomesso alla sua
immensa erudizione • Amante dei maglioncini a collo alto (tipo dolcevita) con i quali si mostra
volentieri in tv • Tifa per il Torino.