Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CONTI Quirino Amandola (Ascoli Piceno) 1951. Architetto (laureato con Bruno Zevi). Stilista (direttore creativo per Valentino, Trussardi, Krizia)
CONTI Quirino Amandola (Ascoli Piceno) 1951. Architetto (laureato con Bruno Zevi). Stilista (direttore creativo per Valentino, Trussardi, Krizia). Scenografo. Costumista ecc. «La bellezza è sempre stata la mia felicità, a sei anni già sapevo che sarei stato sarto» • «Coltissimo e raffinatissimo, come ogni autentico aristocratico dello spirito» (Giovanna Zucconi), «è uno dei nostri più importanti creatori di moda: la moda intendendosi da lui arte e artigianato e mantenendosi miracolosamente tale anche se per avventura poi destinata all’industria. Ma sulla sua attività riflette: è acuto studioso di quella, oggi possiamo dirlo, importantissima disciplina ch’è la storia del costume e saggista sul tema del costume come linguaggio di rappresentazione del sé. Infine, è tra i primari scenografi e costumisti teatrali nostri» (Paolo Isotta) • Nel saggio proustiano Mai il mondo saprà (Feltrinelli 2005) ha raccontato la Moda quale forma d’arte, «arte vilipesa dai bottegai che considerano gli stilisti niente, visto che per lo più sono gay e fanno vestiti» (Paola Pisa) • Nel 2008 ha debuttato come librettista (con Marco Ravasini) e regista con l’opera lirica La maschera di Púnkitititi (musica di Marco Taralli). Valerio Cappelli: «La prima opera dichiaratamente gay» • «L’opera lirica ha un rapporto indissolubile con la moda. Anzi, direi che è il suo compimento. L’elemento comune è, ovviamente, la rappresentazione, una rappresentazione totale. Nelle sfilate, gli indossatori e le indossatrici sono come gli attori. E c’è la musica. E la bellezza. Ma l’opera lirica è qualcosa di più: è l’esperienza completa del bello: tutti i sensi ne sono interessati».