Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CONSOLO
Vincenzo Sant’Agata di Militello (Messina) 18 febbraio 1933. Scrittore. Suo libro più famoso: Il sorriso dell’ignoto marinaio (Einaudi, 1976, poi Mondadori). Con Nottetempo, casa per casa (Mondadori) vinse nel 1992 il premio Strega. «Mi sento vicino agli sperimentalisti alla Meneghello, aborro chi fa un uso
folcloristico del dialetto e sostiene l’eterno mito lacrimevole e assolutorio della Sicilia afflitta da chi sa che cosa». [akv]
«I suoi romanzi, da La ferita dell’aprile a Lo spasimo di Palermo, tutti concentrati a cercare nelle pieghe della storia i segni della sconfitta
della ragione, dell’eterno sopruso, della tragedia che affligge i perdenti» (Paolo Di Stefano) • «Cerco di immettere nel toscano quelli che sono i reperti linguistici dei ricchi
giacimenti che ci sono in Sicilia. Prendo parole talvolta di origine araba,
greca o latina e le innesto nel codice linguistico centrale. Non è un’esigenza estetica, ma etica. Credo di poter rappresentare così realtà diverse da altre realtà e poi da un’esigenza di memoria. Verga diceva che la distanza gli serviva per vedere con
realtà e chiarezza qual era la realtà magmatica siciliana»
• «è la prova vivente che così come non basta avere due gambe e una testa per sentirsi un uomo, non è sufficiente essere nato a Sant’Agata di Militello e avere scritto molti libri per diventare uno scrittore
siciliano» (Pietrangelo Buttafuoco) • Vive a Milano. Sposato con Caterina Pilenga.