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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CONSOLI

Carmen Catania 4 settembre 1974. Cantante. Autrice. • «Nel nostro Paese la donna è considerata una troia che deve sottostare alla legge del sofà. E a molte ragazze va bene così. Se dovessi scegliere tra questa pornografia legalizzata e il burqa, accidenti,
sceglierei il burqa» • Ultimo album: Eva contro Eva (2006) • Nel 2008, dopo un tour negli Stati Uniti che fa il tutto esaurito, il critico del New York Times
Jon Pareles la definisce «magnifica combinazione fra un rocker e una intellettuale» • «Sfogliando l’album di famiglia si colgono i segni premonitori di una leggenda personale
destinata a tradursi in realtà grazie al rock. Foto numero 1: Carmen piccolissima accanto alla chitarra di papà (regalo di Domenico Modugno). E capisci da dove vengono “i mille violini suonati dal vento” finiti nell’Ultimo bacio, un brano così trascinante da indurre Muccino a farne il motivo conduttore e anche il titolo
del suo film. Per Carmen il mito dell’infanzia riaffiora spesso sotto forma di canzone. Esempio: la foto di mammà sullo sfondo della raggiante Catania anni Sessanta, che ha ispirato In bianco e nero, presentata a Sanremo. La sua militanza in Comunione e liberazione (“Avrei voluto farmi suora”). Salvo poi scapparsene via verso i 16 anni, folgorata sulla via del rock.
Infatti, dall’89, Carmen comincia ad esibirsi dal vivo. Una foto di quell’anno la ritrae ragazzetta tutta boccoli, sul palco della discoteca Golden Gate
con la sua prima band, gli Iris Monday. In repertorio cover d’annata: Hendrix, Aretha Franklin, i Rem. Sono gli anni della gavetta: “Ottantamila a testa, più birra e panino, per ogni serata”. Del resto, la scena rock catanese è in fermento già da alcuni anni. Sulla scia dei Denovo sono spuntate decine di band. E c’è pure Carmen. è ambiziosa, ha grinta, ha talento. Ci sono i suoi compagni di strada: Salvo di
Stefano, Maurizio Nicotra, Massimo Roccaforte. E c’è Francesco Virlinzi (Cyclope Records) il discografico che l’ha lanciata. Altra foto: anno 1996, questa volta con una Gibson a tracolla, da
Michele Santoro (
Tempo reale), il suo primo impatto con la tv. Partner occasionale Loredana Berté: “Mi diceva cose terribili, tipo: ‘Se vuoi intraprendere ’sta carriera, te faccio le mie condoglianze’”, ricorda Carmen. Un battesimo di fuoco che le portò fortuna. Pochi mesi dopo è a Sanremo Giovani con Amore di plastica e l’anno dopo i Big con Confusa e felice. Che è anche un manifesto programmatico: quella voce così profonda nella sua fragilità, quell’alternanza di rock spigoloso e ballate agrodolci, di introspezione sfacciata e
sensualità che ne avrebbero fatto di lì a poco non solo la star del nostro rock, ma anche la più amata dal pubblico, dai colleghi e dalla critica» (Alberto Dentice) • «Sono cresciuta in una famiglia di sinistra, con Il Capitale di Marx ben in vista nella libreria di mio padre, da piccola ascoltavo i dischi
di Guccini e De Gregori. Questa è la mia formazione, ma non vuol dire niente. Da piccola i miei mi portavano a
vedere le opere liriche a Catania, di quelle serate mi è rimasto l’impatto dell’orchestra, le atmosfere rarefatte. Ma fatico a entrare in teatri così importanti. Non ho vestiti adatti per andare all’Opera. Solo quando salgo sul palco mi faccio prendere dalla vanità, per me è sacro, devo onorarlo e allora mi vesto bene, vado dal parrucchiere, mi metto i
tacchetti»
• «è la prima vera cantautrice italiana figlia della libertà che alla fine le donne hanno strappato anche nella musica popolare. Preferisce
definirsi cantantessa per non metterla giù dura ma anche per distinguersi generazionalmente» (Marinella Venegoni) • «Porta fiera i suoi segni distintivi, occhiali da vista, pezzi di dialetto e un
sostanziale rifiuto degli schemi del rock business» (Gino Castaldo) • «Idolo delle sinistre. Però è la negazione stessa della femminilità» (Platinette) • Gioca a tennis. [aku]