Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
COMPAGNONI
Deborah Santa Caterina Valfurva (Sondrio) 4 giugno 1970. Ex sciatrice alpina. Vinse tre
ori olimpici: Albertville 1992 nel superG, Lillehammer 1994 e Nagano 1998 nel
gigante. Tre volte campionessa del mondo: in Sierra Nevada (1996) in gigante, a
Sestrière (1997) in gigante e slalom. 16 successi in coppa del Mondo (tredici giganti,
uno slalom, due superG). «Di notte sogno sempre le stesse cose: prati verdi, campi di sci. Penso di non
aver mai avuto un incubo in vita mia»
• Figlia di albergatori: «Papà mi diceva sempre: se hai voglia vai a fare la gara, se poi vinci ancora meglio.
Sennò te ne stai a casa. Il segreto è correre senza pressione, come ho fatto io» • «Da piccola volevo fare la parrucchiera perché mi piaceva trafficare coi capelli delle bambole, con quelli di mia mamma Adele.
Dopo volevo diventare una pittrice. Avevo la nonna a Venezia, giravo per le
calli e i campielli e stavo ore e ore dietro gli artisti che dipingevano i
paesaggi, le case, i palazzi, i ponti, col carboncino, con gli acquerelli, con
le tempere. Li guardavo ed imparavo. Mi piace infatti dipingere, appena posso
mi ci metto» • Albertville 1992, oro in SuperG: «Tutto in due giorni: il trionfo e la corsa all’ospedale con il ginocchio rotto». Lillehammer 1994, oro in gigante: «Un sogno. La neve, tanta. Le casette nel bosco. Il rispetto per la natura dei
norvegesi. Lì ho davvero pensato: che bello esserci!». Nagano 1998, oro in gigante e argento in slalom: «Eravamo isolati, lontani da tutto in un Paese incomprensibile. Avevo l’età giusta e l’esperienza: dal punto di vista tecnico, la mia Olimpiade migliore»
• Carriera rallentata da alcuni gravi infortuni: nell’88 ai legamenti del ginocchio destro, nel 1992 a quelli del ginocchio sinistro,
nel 1995 al menisco del ginocchio destro. «Il suo infortunio più grave risale all’Olimpiade del 1992. Meribel, un crac crudele, un urlo di dolore che attraverso i
televisori raggelò le famiglie italiane. L’integralità del prototipo Compagnoni consiste nel progressivo completamento del
personaggio. Che dai podi sportivi si è mano a mano trasferito nelle dolci normalità dell’essere e del vivere comuni. E giusto per ciò è diventato sempre più facile tifare per Deborah: una sorella, un’amica, una moglie, un’amante» (Carlo Grandini)
• Tre figli dal compagno Alessandro Benetton (vedi scheda): Agnese (17 agosto
2000), Tobias (15 gennaio 2003), Luce (16 dicembre 2006). Vive tra la casa di
Treviso e la baita di Santa Caterina. [akp]